mercoledì 31 maggio 2006

water


ecco cosa si vede da qualunque finestra di Ramallah città: case, anzi palazzi, per lo più di questo colore, piene di antenne, con i serbatoi di acqua e i pannelli solari sul tetto (o almeno, credo che sia così, e se è così sono davvero più avanti di noi!), tra le case le strade malridotte e i campi con l'erba un po' secca (ci hanno asscurato che a Ramallah piove solo nel periodo tra novembre e inizio maggio, mai negli altri mesi... ovviamente ora che l'ho scritto sicuramente pioverà!).
A proposito di acqua, leggete questo articolo su
acqua e Palestina: e diffondete, please!

martedì 30 maggio 2006

la macchina del capo....

oggi decido che devo guidare. Ovviamente la macchina ha una gomma a terra, una simpatica vite si è conficcata, per cui andiamo subito dal gommista che, senza parlare una parola di inglese, aggiusta la camera d'aria con la classica "pecetta" che normalmente da noi viene utilizzata solo per le biciclette, quindi rimette a posto la gomma e via, per meno di 2 euro è tutto a posto (che meraviglia, pensa allo spreco da noi, neanche ci si prova ad aggiustare le gomme delle macchine!).
a parte ciò, tutto bene, un bell'incontro con tuti i partecipanti al nostro progetto dove, cvd (ovvero, anche qua tutto il mondo è paese) il mondo universitario si incontra/scontra con il Ministero dell'educazione! ce la faremo a far andare avanti il progetto???

lunedì 29 maggio 2006

push


giornata pesante oggi... da ieri la macchina non funziona bene, l'abbiamo dovuta spingere più volte (per la verità, ci hanno spinti in parecchi, qua appena ti vedono fermo sulla strada col cofano aperto si fanno in quattro per aiutarti), quindi oggi, dopo un'intensa riunione all'Università (davvero bella, piena di vita, di stuenti di tutti i tipi), andiamo alla Greenpeace per vedere che fare della Fiesta. Ce la risistemano (pare, speriamo duri) e possiamo ritornare al lavoro.
Serata tranquilla allo Stones (una focaccia buonissima!).

domenica 28 maggio 2006

Al Museo



che bello perdersi per Ramallah e Al Bireh! prendete due poveri italiani con la macchina a noleggio, ditegli che devono andare alla Spanish girls school di un quartiere, ovviamente non date loro alcun indirizzo, ci sarà qualcuno che può dirgli che la scuola è vicina o davanti a qualcosa, no?
No.
nessuno conosce questa scuola, per cui tutti pensano bene di mandarti alla scuola più vicina (che poi sia una scuola maschile è irrilevante) e siamo costretti a vagare da una strada all'altra finchè miracolosamente la troviamo!
Dopo la visita, andiamo a vedere il Museum of Palestinian Popular Heritage In'ash el Usra, un museo di vestiti, oggetti, ceramiche, strumenti musicali della Palestina, dove sono anche riprodotte le stanze di una casa palestinese con le donne intente al lavoro (cucina, cura dei bambini, preparazione della farina) e gli uomini al cazzeggio (musica, canto, nargilè) ... insomma, tutto il mondo è paese!!!


PS: il titolo ha una raffinatezza in sè......

sabato 27 maggio 2006

knafa


e via con un'altra scuola femminile oggi! che giustamente si trova "behind the Municipality" (a Ramallah le indicazioni stradali non esistono, tutto è vicino, di fianco, dopo, nei pressi, a fianco, dalle parte opposta di qualcosa... se non conosci questo qualcosa, sei fregato!), dove parcheggiamo, peccato che invece si trovi parecchio lontano dalla Municipality ma una bella camminata fa sempre piacere!
Nel pomeriggio un'altra riunione (con un panorama molto bello della città da godere dalle finestre dell'ufficio), poi ci perdiamo tra i vicoletti del mercato aiutati da un collega palestinese e mangiamo un'ottima torta tipica, knafa, fatta con formaggio di capra, pistacchio, molto dolce ma il contrasto è perfetto.
serata tranquilla in casa, dopo aver cucinato melanzane e peperoni....

venerdì 26 maggio 2006

maragli



oggi è giornata di partenza: il primo speppino se ne torna a casa e lo accompagniamo all'aereoporto, passando prima a cambiare la macchina (ora abbiamo una Ford Fiesta verde).
beh, au revoir speppino, fai il bravo.... :-))))
e intanto noi che restiamo ne approfittiamo per andare a farci un giro al mare a Netanya: tempo bellissimo, peccato che l'usanza locale preveda l'arrivo in spiaggia direttamente col suv (intere famiglie con cani al seguito), il barbecue tra i sassi e le corse sul mare col jetsky... dei veri maragli!
dopo essere tornati a casa, concludiamo la serata in un altro locale trend di Ramallah (ormai sono più che convinta che Ramallah abbia più locali trend di Bologna), lo Stones (che è anche una Focacceria), dove lo stones chicken è un enorme pezzo di pollo ricoperto di salsa di funghi, pastellato e cotto appunto su pietra, con contorno di riso e verdure a cui abbiamo aggiunto una fantastica insalata di rucola, basilico, menta, avocado, pomodorini e una specie di rapa bianca (se non fosse chiaro, mi è piaciuto tutto molto!).

giovedì 25 maggio 2006

greenpeace


Giornata di lutto oggi in Palestina, negozi chiusi, ma il nostro lavoro continua. Riunioni e incontri con insegnanti al mattino, lavoro in ufficio nel pomeriggio, poi usciamo in cerca di un posto aperto per mangiare. Beh, a Ramallah c'è il Sinatras Café & Restaurant, mangiamo all'aperto (non proprio cucina tipica locale, più di gusto internazionale) e concludiamo con un nargilé comunitario (ovviamente io non sono quasi in grado di usarlo, mi si spegne sempre!) mentre chiacchieriamo con il proprietario e i suoi amici. In effetti questi locali spazzano via qualunque stereotipo si possa avere sulla Palestina, non hanno nulla di arabeggiante (a parte il nargilè...).

PS: mi sa che domani cambiamo la nostra opelina da Greenpeace rent a car... ha qualche problema con la benzina (perde, a volte).

mercoledì 24 maggio 2006

no comment

un raid israeliano in centro a Ramallah in pieno pomeriggio. Scontro a fuoco, 4 palestinesi uccisi e molti feriti (qua un articolo del Jerusalem Post e uno di Ma'an News). La gente che si è dovuta nascondere dove poteva. Si è trattato di un'operazione antiterrorismo, ma perchè farla in questo modo? in mezzo alla popolazione locale? in pieno giorno?
la sera la città è silenziosa (domani è stato proclamato come giorno di lutto), negozi chiusi tranne pochi che hanno uno spiraglio di porta aperta e vogliono condividere con noi le sensazioni di questa giornata. Resta solo la speranza che prima o poi qualcosa cambi, che prima o poi qualcuno dei paesi occidentali si accorga di quanto succede e del modo in cui succede (catturare un potenziale terrorista è più importante della vita di 4 persone?). Da tutte le parti ci dicono "raccontate quello che vedete quando tornate a casa, siamo un popolo dimenticato da tutti". Basterebbe questo, forse, per produrre un po' di cambiamento....
sono senza parole

Bethlehem


il gruppo si separa e vado a Bethlehem per un incontro con uno solo dei colleghi (l'altro visita scuole in zona Ramallah). Due check-point da superare, quello di Gerusalemme e quello di Betlemme (che tristezza il muro tutto intorno). Arriviamo in anticipo e possiamo quindi fare un breve giro della città (in particolare, la Chiesa della Natività e il mercato tra le vie del centro), poi abbiamo il nostro incontro con scuole e università di Bethlehem per presentare il progetto e decidere un po' di tempistica per il futuro. Il ritorno a Ramallah non presenta problemi di nessun tipo.
Non c'è che dire, non ci siamo persi andando in macchina, siamo stati proprio bravi!

martedì 23 maggio 2006

PS: un po' di bagordi....


...e se il nuovo arrivato pensava di essere costretto a un mese di astinenza e digiuno, in serata l'abbiamo subito accontentato portandolo a mangiare in un ottimo ristorante, il Darna, alcune specialità palestinesi, bevendo l'ottima birra locale, la Taybeh, e concludendo con un comunitario nargilè...

il terzo uomo



Oggi si va a prendere il terzo collega che arriva dall'Italia. Quindi decidiamo di andare a Jaffa, che è molto vicina all'aeroporto di Tel Aviv.
Città molto bella, molto turistica, ma anche molto fredda, mi sembra di non poter comunicare con la gente qua, non mi sento a mio agio.... bello il mare e la parte vecchia della città con le mura e i vicoletti (con gioiellerie e negozi trend), ci sono anche opere d'arte esposte come questo "oranger suspendu" molto bello (purtroppo senza spiegazioni sul significato... qualche idea in proposito?).
Il mercato (con molti antiquari e tappezzieri) sembra essere fatto apposta per fregarti.
Meglio andare all'aereoporto a recuperare in nostro terzo uomo: che arriva bel bello dall'Italia e inizia subito alla grande la sua avventura in Palestina!

lunedì 22 maggio 2006

scuole


Oggi abbiamo visitato una scuola maschile palestinese, incontrando preside, insegnanti e alcuni studenti insieme a docenti universitari.
In questo villaggio i bambini e i ragazzi non hanno altro che la scuola, nessuna associazione, attività extrascolastica, niente di niente. E la scuola è difficile, forse per molti è solo noiosa, difficile comunicare con un mondo di adulti che non ti capisce. I sentimenti più rimarcati dagli insegnanti sono quelli di rabbia, ribellione per una mancanza di pace, di serenità, di punti fermi data dalla situazione politica. Come si fa a insegnare in una situazione tale?

domenica 21 maggio 2006

Petra






Impossibile descrivere un posto tanto bello. Armati di acqua, pane, foulard per la testa e scarpe da tennis, trascorriamo nove ore in giro per un sito archeologico immenso, camminando e inerpicandoci su per le montagne, circondati da asini e cammelli noleggiati come taxi per turisti stanchi, incantati dalle mille sfumature rosa della roccia e dalla bellezza dei monumenti presenti, dalla maestosità di una civiltà che ha saputo costruire tutto ciò.

Poi è tempo di uscire da Petra e ritornare all'albergo, dove ci aspetta il nostro taxista silenzioso per riportarci alle frontiera.

Rientrare in Israele è un po' più difficile che uscirne ma come sempre basta capirsi.

Viaggio lungo, lunghissimo, strinati dal sole, stanchi ma felici.

sabato 20 maggio 2006

3 tappa: da Aqaba a Wadi Mousa


già, adesso che facciamo? si va in taxi, prima andiamo fino a casa di un taxista e contrattiamo andata e ritorno per Petra. Taxista silenzioso, strada veloce, cielo sereno, panorama stupendo.
Arriviamo a Wadi Mousa e optiamo per un albergo semplice ma pulito il cui motto è "Come as a guest, leave as a friends". Il Cleopetra ospita gente di tanti posti, tutti in giro per la Giordania (beh, ovviamente non pensavamo di trovare molte persone qua provenienti da Ramallah...), offre suggerimenti e consigli (oltre alle indispensabili mappe del posto), ogni sera trasmette il dvd di Indiana Jones (un must ambientato a Petra), e domani ci accompagneranno sul sito archeologico.
Cena e a letto, domani ci svegliamo presto.

2 tappa: dal Mar Morto a Eilat


ancora deserto, rocce come funghi... spunta anche un McDonald all'orizzonte (e ci sentiamo dei veri global, ma abbiamo proprio bisogno della toilet! e io non guardo in faccia nessuno quando mi scappa!)
Decidiamo di farci un bagno nel Mar Rosso (Israele ha tipo 20 km sul Mar Rosso, proprio al confine, come si fa a resistere dopo tanto caldo?), ci facciamo prestare una maschera e facciamo snorkeling per venti minuti... poi arriviamo alla frontiera: strano attraversarla a piedi, non mi era mai capitato, poi sembriamo un po' strani, praticamente abbiamo due mini-borse con poco dentro, non sembra neanche un bagaglio. Tassa di uscita da Israele, timbri, controlli in Giordania con un impiegato che sembrava non aver mai visto un passaporto.
Siamo in Giordania.... e adesso?

1 tappa: da Ramallah al Mar Morto




deserto, roccia, palmeti e il mare alla nostra sinistra....

via


dopo una mattinata di riunione in brainstorming con alcuni della locale università, io e il mio collega decidiamo che "o ora o mai più!" (beh, non esattamente così, diciamo che abbiamo avuto l'ardire di lanciarci in questa nuova pazzia...) e all'ora di pranzo partiamo verso Petra!
Ora, se non fosse chiaro, Petra si trova in Giordania, dalla parte opposta rispetto a dove ci troviamo noi, con un mare (morto) per giunta di mezzo. La nosta sola possibilità (non avendo richiesto il visto in anticipo) è di guidare verso Eilat, il confine più a sud di Israele, abbandonare la macchina, attraversare la frontiera e entrare in Giordania a Aqaba, poi con mezzi locali (bus, taxi, taxi colletivo, cammello...quel che si trova) recarci fino a Petra.
Il tutto per un totale di 1000 km andata e ritorno, di cui 700 in territorio israeliano e i restanti in Giordania....
ecco il resoconto di un viaggio abbastanza extreme....

PS: nella mappa, in verde è evidenziato il percorso fatto con mezzi propri, in blu quello con mezzi giordani... (zoomate la cartina, su, non è difficile, basta salvarla...)

venerdì 19 maggio 2006

stranezze



E' già passata una settimana da quando sono qua, a volte il tempo passa così in fretta che non me ne rendo conto ma in realtà sono tante le cose che vivo che non bastano poche righe in un post a descriverle e a trasmetterle.
Al di là del lavoro (e di tutto ciò che comporta, anche in termini di relazioni umane...) mi piace guardarmi intorno e scoprire le somiglianze/differenze anche negli aspetti della vita quotidiana. Ma ci sono cose che rimangono per me inspiegabili: ad esempio, a cosa serve una cappa di questo tipo in cucina? sorvolo sui gusti dell'arredamento non proprio in linea con i miei, ma non sarebbe stato meglio niente piuttosto che una piramide lignea (che farebbe di sicuro la felicità di Pronto legno) piazzata sopra i fornelli?
Meglio guardarsi il tramonto (si lavora fino a tardi qua....)

giovedì 18 maggio 2006


Oggi il nostro falafelista di fiducia ci ha fatto assaggiare, mentre aspettavamo, anche della carne che stava preparando e un peperone verde alla griglia talmente piccante che lo stomaco mi ha bruciato per dieci minuti (il mio collega, invece, lo ha praticamente mangiato tutto senza fare una piega... e meno male che viene dal nord!) ma le sue falafel sono veramente eccezionali! ora andiamo a fare un po' di spesa, chissà che non riusciamo a prepararci il minestrone....

mercoledì 17 maggio 2006

barriere


Le contraddizioni presenti in questo paese lasciano senza parole: posti di blocco inutili che ti lasciano sotto il sole ad aspettare (e non è un grosso problema se succede a noi, ma quando ti vedi di fianco una macchina con una mamma e tre bambini piccoli ti chiedi che senso abbia per loro dover stare senza acqua chiusi lì dentro, quali ragioni di sicurezza impediscano il loro arrivare a casa), persone che non si possono spostare liberamente da una città all'altra, nemmeno quando queste città sono palestinesi (un po' come se ci fosse un check-point a Casalecchio e a me, che risiedo nel comune di Sasso Marconi, mi dicessero che non posso entrare nel comune di Bologna), persone a cui non viene rilasciato il permesso di ingresso neanche per motivi di studio (come a Jihad), palestinesi in sciopero (anche gli insegnanti con cui lavoriamo) perchè non ricevono lo stipendio (a causa del blocco dei fondi da parte di USA, UE, Russia, Canada, blocco che viene dichiarato come "non relativo ai beni di prima necessità" come se senza stipendio uno si potesse comprare cibo, vestiti, biglietto dell'autobus) e ci sarebbero migliaia di storie da raccontare, certamente da una parte come dall'altra, storie di palestinesi e israeliani, di abuso, di paura, di mancanza di libertà, di non-conoscenza, di muri che sembrano invalicabili, muri che dovrebbero proteggere ma separano, feriscono, umiliano...
Accanto a tutto ciò, c'è anche una profonda ignoranza da parte di noi occidentali, che non possiamo/vogliamo vedere quello che sta succedendo, non ci informiamo anche perchè i media non sono mai molto obiettivi. Mi è venuta voglia di leggere e di informarmi un po' di più, di cercare di capire un po' meglio la situazione e magari di condividere anche con voi queste notizie che spesso, purtroppo, neanche ci arrivano....

martedì 16 maggio 2006

Jerusalem


Temperatura bella fresca oggi, c'è un gran vento che fa volare di tutto, soprattutto polvere.
Dopo una mattinata di lavoro in riunione con università e la nostra responsabile qua (con notevoli problemi da risolvere rispetto agli obiettivi del progetto...) e un intenso pomeriggio di lavoro per realizzare dei documenti da condividere col resto del gruppo (con pranzo à buffet nella cucina di casa), si parte per Gerusalemme! (che dista una mezz'ora da Ramallah, mica chissà dove...)
Abbiamo visitato, insieme ad altri cooperanti italiani (tra cui due che parlano e conoscono molto bene sia la cultura araba sia quella ebrea), il quartiere degli ebrei ortodossi (dove sembra di fare un viaggio indietro nel tempo per come sono vestiti e per l'aspetto in generale del quartiere stesso) e altre zone di Gerusalemme Ovest.


Cena kosher buonissima in una bettola e birretta (locale) finale in un locale molto carino...e dato che il freddo aumentava, siamo andati al Cafè letterario a bere qualcosa di caldo (caffè alla cannella per me, ndr) per concludere la serata.

lunedì 15 maggio 2006

andiam, andiam, andiamo a lavorar!


beh, sì, decisamente oggi abbiamo lavorato un bel po' nel nostro ufficio volante (portatile, connessione internet, cuffie e microfono per Skype, sembriamo proprio un call-center!!) .... per fortuna siamo confortati da una piccola cucina dove possiamo prepararci the alla menta e caffè solubile...
ridendo e scherzando siamo stati qua fino alle 20 e quando ormai i crampi della fame si facevano sentire siamo andati finalmente via per andare a mangiarci un kebab con un po' di sottaceti e verdure fritte come contorno (una vera bontà!!).

domenica 14 maggio 2006

mare, profumo di mare





L'idea di una gita domenicale ci è sembrata il miglior modo per iniziare a conoscere un po' meglio questo territorio. Abbiamo optato per Jericho e il Mar Morto, dopo esserci fatti consigliare cosa vedere in specifico.
Di fatto sono mete vicine a noi, ma inutili Check-point hanno rallentato il nostro cammino...e anche costretto ad aspettare un'oretta prima di entrare a Jericho (per inspiegabili motivi...mah).
Il paesaggio è aspro, arido, veramente deserto...appena costellato di piccole oasi, di greggi di pecore o dromedari. E poi all'improvviso ti appare una stazione di servizio stile occidentale, con mercatino che vende costumi da bagno e creme solari, un bar con alcuni turisti, e un dromedario addobbato a disposizione per foto e brevi passeggiate. Contraddizioni? no, solo la dura realtà di un popolo costretto a vivere in lembi di terra sotto il controllo di un altro popolo....
Comunque siamo riusciti a vedere Jericho anche se sotto un sole cocente (inoltre è una città sotto il livello del mare, è facile immaginare come si stia) e alcune rovine archeologiche e ad andare a fare il bagno nel Mar Morto....che strana sensazione rimanere a galla nell'acqua così salata! e che benefico effetto sulla pelle!

alla fine, stanchi e stravolti dalla gita e dalla nuotata, siamo tornati a casa già cotti per la nanna!

sabato 13 maggio 2006

la speppina fa il caffè...


fa il caffè senza l'apposita moka ma con una speciale macchina elettrica che lo fa diventare acqua sporca! troveremo modi migliori per fare il caffè....
oggi giro a Ramallah per fare la spesa, il mercato di frutta e verdura è delizioso, pieno di profumi, di colori, di venditori che urlano e che ci sorridono festanti appena ci vedono (ovviamente, siamo talmente ignari dei prezzi che possono dirci qualunque cifra...). Ovunque ci sono nespole, cocomeri, pomodori, zucchine, cetrioli, melanzane....
Anche il pane è buonissimo, te lo fanno all'istante e poi lo compri ancora caldo.
Siamo anche andati al supermercato...
La città nel complesso è un po' caotica ma viva e allegra, piena di gente cordiale, di attività culturali, di locali molto simili a quelli occidentali e altri in stile più arabeggiante... Le diverse religioni convivono in modo molto tollerante e in giro per strada puoi vedere abiti e atteggiamenti di tutti tipi...

Abbiamo avuto un incontro informale di lavoro nel tardo pomeriggio (mica penserete che non si lavori qui, eh?) e cenato con un ottimo panino con falafel chiacchierando amabilmente nella città vecchia in un mix di inglese, ialiano e spagnolo (in realtà ti amareggi parecchio quando parlando con il simpatico venditore scopri che ha una moglie e 2 figli piccoli che sono in Giordania e che non vede da 5 mesi perchè non riesce a far ottenere loro il passaporto.....)

venerdì 12 maggio 2006

sì, viaggiare....



gli addii sono stati molto sofferti, ho stretto i denti e mostrato sorrisi ma vedere da quel vetro quelle tre manine che mi salutavano non è stato facile....:'(
il viaggio è stato lungo ma sopportabile, l'arrivo a Tel Aviv è andato benissimo, sono uscita in un baleno senza che nessuno mi facesse domande su dove stessi andando e soprattutto perchè...
e il sorriso del mio collega che mi accoglieva (che arrivava ri-temprato da una breve visita al mare...) mi ha dato un po' di sollievo!
ed eccoci a casa, in un bel quartiere residenziale! beh, tutto sommato non male, casa nuova, mai abitata prima, e talmente nuova che abbiamo passato un po' di tempo a cercare di pulirla da polvere e tracce di cemento (è inoltre circondata da cantieri che costruiscono un po' ovunque, quindi la polvere è davvero tanta).
Sarebbe anche una gran bella casa se non fosse per l'arredo di gusto ben poco occidentale...ma posso dire di avere un bagno personale con vasca idromassaggio, non male, eh? (...magra consolazione...)
La mia prima serata si è poi conclusa con una bella cena in uno dei ristoranti più trend di Ramallah...

giovedì 11 maggio 2006

valigia


...ovvero, ansie e dubbi prima di farla, tanto che a mezzanotte sarò ancora in fase di preparazione. Cosa mi porto, quanto mi porto, che tempo farà, la sera è freddo, il giorno è caldo, niente vestiti scollati, sandali sì ma anche il pile, gli asciugamani, il phon (un problema che lo zio Andrea non ha... ), i libri (oddio, c'è scritto Palestina sulla copertina! mi fermeranno al Ben Gurion????), i vocabolari, le foto della famiglia, le collane, il portatile, l'hard disk di riserva, la macchina digitale,
TUTTI i caricabatterie necessari.... non ce la farò mai!

mercoledì 10 maggio 2006

uelcom evribadi!


ebbene sì, mi ci hanno praticamente costretta ma eccomi qua con un blog.... vedremo poi se andrà avanti o si esaurirà dopo pochi post, anche perchè spero di avere le tecnologie per poter effettivamente scriverci!!! intanto mi godo gli ultimi due giorni a casa prima di iniziare la grande avventura......