Rahmatullah Hanefi, responsabile afgano dell'ospedale di Emergency a Lashkargah, è detenuto dal 20 marzo dai servizi di sicurezza afgani, senza che ci siano delle prove a suo carico: il suo aiuto potrebbe essere determinante per la liberazione di Adjmal Nashkbandi, l'interprete di Daniele Mastrogiacomo. Solo la Croce Rossa Internazionale è riuscita a vederlo in carcere ma i servizi di sicurezza afgani stanno apertamente agendo in maniera stile nei confronti di Emergency.
In un recente comunicato stampa Emergency ha affermato:
L’attività di Emergency in Afganistan non è intesa a compiacere qualche governo o qualche autorità, ma soltanto a rispondere ai bisogni di feriti e malati. Non è pertanto modificabile da circostanze esterne e ad essa non direttamente connesse. Questa attività, ovviamente, può avere luogo solo nelle condizioni che ne consentono lo svolgimento: non ha alcuna funzione simbolica o “di rappresentanza” che ne giustifichi la durata “comunque”. Si svolge grazie al sostegno di un gran numero di donatori che di null’altro ci incaricano che dell’impegno a salvare vite umane. Continueremo in queste attività finché saranno possibili, ma soltanto se saranno possibili. Se in Afganistan essere dipendenti di Emergency costituirà un inedito titolo di reato, non sarà possibile a Emergency continuare quella parte delle sue attività che si svolge in Afganistan. Vogliamo evitare questa situazione esclusivamente per la consapevolezza che l’assenza o la sospensione di questa onerosa attività sarebbe di grave, irrimediabile danno per feriti e malati.
Emergency chiede anche di firmare un appello (a cui abbiamo aderito già in più di 140mila) per chiedere al Governo italiano di impegnarsi per queste liberazioni.
Aderiamo all'appello!
Sign it!
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