



Impossibile descrivere un posto tanto bello. Armati di acqua, pane, foulard per la testa e scarpe da tennis, trascorriamo nove ore in giro per un sito archeologico immenso, camminando e inerpicandoci su per le montagne, circondati da asini e cammelli noleggiati come taxi per turisti stanchi, incantati dalle mille sfumature rosa della roccia e dalla bellezza dei monumenti presenti, dalla maestosità di una civiltà che ha saputo costruire tutto ciò.
Poi è tempo di uscire da Petra e ritornare all'albergo, dove ci aspetta il nostro taxista silenzioso per riportarci alle frontiera.
Rientrare in Israele è un po' più difficile che uscirne ma come sempre basta capirsi.
Viaggio lungo, lunghissimo, strinati dal sole, stanchi ma felici.
Nessun commento:
Posta un commento