sabato 30 dicembre 2006
limbo
le ho provate tutte, rompendo le scatole prima al cognato, poi al team blogger (che non rispondeva), infine al Google group di Blogger... che finally ci ha messo mano e ora, dopo aver effettuato di nuovo lo switch al nuovo Blogger, funziona!!! si narra che il mio blog fosse finito nel limbo e quindi non era più possibile accedervi in alcun modo.... spero almeno che si sia divertito nel frattempo....
bene, si riparte.....
come faccio a fare il riassunto di tutto ciò che è successo in questo tempo????
intanto... buon Natale!
mercoledì 13 dicembre 2006
libri a Natale
Edward Said, La pace possibile, Il Saggiatore, 2005
Edward Said, La questione palestinese. La tragedia di essere vittima delle vittime, Gamberetti, 2004
Ghassan Kanafani, Ritorno a Haifa, Edizioni Lavoro.
Ghassan Kanafani, Uomini sotto il sole, Sellerio di Giorgianni
Ilan Pappe, Storia della Palestina moderna. Una terra, due popoli, Einaudi, 2005.
Ilan Pappe, The Ethnic Cleansing of Palestine, Oneworld Publications, 2006
(Prof. Ilan Pappe è docente di Storia all'Università di Haifa, scrive numerosi articoli sul conflitto Israele-Palestina e fa apertamente e continuamente appelli agli accademici per il boicottaggio di Israele; c'è anche un interessante intervista di Christopher Brown su Electronic Intifada, A rare voice: An interview with author Ilan Pappe)
Jimmy Carter, Palestine Peace not apartheid, Simon & Schuster, 2006
...altri a seguire....
domenica 10 dicembre 2006
diritti umani
Today, poverty prevails as the gravest human rights challenge in the world. Combating poverty, deprivation and exclusion is not a matter of charity, and it does not depend on how rich a country is. By tackling poverty as a matter of human rights obligation, the world will have a better chance of abolishing this scourge in our lifetime... Poverty eradication is an achievable goal.
Louise Arbour, UN High Commissioner for Human Rights
Adempiere al compito di combattere la povertà come un obbligo, e non per spirito di carità.
giovedì 7 dicembre 2006
Apartheid 2
Following the worldwide anti-apartheid movement, one might expect a similarly concerted international effort united in opposition to Israel's abhorrent treatment of the Palestinians. Instead one finds an international community divided between the West and the rest of the world. The Security Council is prevented from taking action because of the U.S. veto and European Union abstinence. And the United States and the European Union, acting in collusion with the United Nations and the Russian Federation, have in effect imposed economic sanctions on the Palestinian people for having, by democratic means, elected a government deemed unacceptable to Israel and the West. Forgotten is the commitment to putting an end to occupation, colonization and apartheid.
L'occupazione di Israele dei Territori Palestinesi ha molti aspetti della colonizzazione. Nello stesso tempo ha anche molte delle peggiori caratteristiche dell'apartheid. La Cisgiordania è stata frammentata in 3 aree - nord (Jenin e Nablus), centro (Ramallah) e sud (Hebron)- che assomigliano sempre più ai Bantustan del Sud Africa. Restrizioni nella libertà di movimento imposte da un rigido sistema di permessi rafforzati da 520 checkpoint e blocchi stradali assomiglia, ma in effetti va anche oltre, al sistema dell'apartheid. E l'apparato di sicurezza ricorda quello dell'apartheid con più di 10.000 palestinesi nelle prigioni israeliane e frequenti testimonianze di torture e trattamenti crudeli. Molti aspetti dell'occupazione di Israele sorpasano quelli del regime di apartheid. La distruzione su larga scala delle case palestinesi, la devastazione dei terreni agricoli, le icursioni militari e le uccisioni mirate di palestinesi hanno oltrepassato di gran lunga qualunque pratica simile all'apartheid del Sud Africa. Nessun muro è stato mai costruito per separare i bianchi e i neri. Seguendo il movimento mondiale anti-apartheid, ci si potrebbe aspettare lo stesso sforzo comune a livello internazionale contro l'aberrante trattamento inflitto da Israele ai palestinesi. Al suo posto si trova una comunità internazionale divisa tra l'Occidente e il resto del mondo. Al Consiglio di Sicurezza è vietato intraprendere azioni a causa del veto degli Stati Uniti e all'astensione dell'Unione Europea. E gli Stati Uniti e l'Unione Europea, agendo in collusione con le Nazioni Unite e la Federazione Russa, hanno in realtà imposto sanzioni economiche al popolo palestinese per aver eletto, per mezzo della democrazia, un governo inaccettabile per Israele e l'Occidente. L'impegno di porre fine alla occupazione, alla colonizzazione e all'apartheid è così dimenticato.
(John Dugard, Israelis adopt what South Africa dropped) (trad.mia)
martedì 5 dicembre 2006
One State or Two?
One State or Two? Rashid Khalidi & Ali Abunimah on the Israeli-Palestinian Conflict
Two leading Palestinian-American intellectuals discuss their new books: Rashid Khalidi's "The Iron Cage: The Story of the Palestinian Struggle for Statehood" and Ali Abunimah's "One Country: A Bold Proposal to End the Israeli-Palestinian Impasse."
Un dibattito dello scorso 28 novembre (pubblicato su Democracy Now e disponibile anche nella versione video) che ripropone la questione della possibilità di risolvere il conflitto in Medio Oriente creando un unico stato Israele-Palestina in cui tutti abbiano gli stessi diritti e gli stessi doveri:
ALI ABUNIMAH: the reason to oppose a one-state solution is because it would be democracy. That Palestinians would have an equal rights, one person, one vote, and an equal share in deciding the future of the country. ... There are many models out there for dealing with those sort of things. So that you have one person, one vote, full democracy, full equality, while at same time, ethnic communities, the Israeli-Jewish community, the Palestinian community, will have mechanisms for expressing their national identity, for decision making over issues that concern them. We have to stop thinking this very simplistic, binary way.
RASHID KHALIDI: both Palestinians and Israelis are very attached to the idea of having their own state. Now, these are not just ethnic communities, these are peoples that have developed powerful senses of national identities, in part in conflict with one another. And to talk about how you move them towards a future of peace, in which you have one state and are operating within a single political system, involves not just a whole process of education and structures, which Ali does talk about in his book, but overcoming what seems to be very strong majority views in both peoples about how they want to organize their national life.
...altro che Porta a Porta .... :((((((((lunedì 4 dicembre 2006
GENERAL ASSEMBLY REAFFIRMS PERMANENT RESPONSIBILITY FOR PALESTINIAN QUESTION
c'est à dire che come sempre si parla tanto, ci si assume le responsabilità, all'ordine del giorno ci sono la questione palestinese, quella delle Alture del Golan, quella di Gerusalemme, si vota, ci sono i soliti 6 o 7 che votano contro (Australia, Israele, Marshall Islands, Federated States of Micronesia, Nauru, Palau e USA) e un po' di astenuti ... e quindi?
possibile che non si faccia nulla di concreto???