
La città è famosa per le sue uve (mandate a Betlemme per la produzione di vino) , per le fabbriche di ceramiche e vetri, e per la presenza della Tomba dei Patriarchi (o Grotta di Machpelah), un luogo sacro a ebrei, cristiani e musulmani perchè qui la tradizione vuole che siano sepolti Abramo, Sara, Isacco, Rebecca, Giacobbe e Lea.
Sulla grotta è stata edificata una moschea, l’Haram el-Khalil, che nel corso dei secoli è stata una sinagoga, poi una moschea, quindi una basilica cristiana e infine ancora una moschea, ma solo a metà: infatti una parte è una moschea e un'altra è una sinagoga (quindi accessi differenti alle tombe).
La storia di Hebron è un susseguirsi di lotte sanguinose tra ebrei e musulmani all'interno della città stessa: allo stato attuale, una parte della città vecchia è abitata da coloni israeliani, Hebron è divisa in due zone distinte e separate con la presenza continua di forze militari armate israeliane, che controllano gli accessi alle zone e alla Tomba dei patriarchi, e di un "contingente" disarmato di osservatori delle Nazioni Unite (tra cui anche carabinieri italiani), la TIPH - the Temporary International Presence in Hebron (TIPH) - che ha lo scopo di osservare/monitorare la situazione della città (senza poter intervenire) e le relazioni tra palestinesi e israeliani. La TIPH è stata stabilita nel 1994 dopo i fatti del 25 febbraio 1994 (quale coincidenza mi ha fatto andare a Hebron il 25 febbraio?) quando un colono israeliano entrò nella moschea e uccise 29 musulmani.
L'atmosfera della città vecchia è surreale, la maggior parte dei negozi sono chiusi e le case abbandonate, inoltre la strada principale è sormontata da una rete metalica che serve a proteggere i residenti arabi dal lancio di oggetti, verdure, immondizia da parte dei coloni residenti lì vicino.
La città nuova è molto più viva, caotica (ma vi sono molti palazi in costruzione che hanno l'aria di esser stati abbandonati) e visito anche una fabbrica che produce vetri (un lavoraccio).
Inizia poi a piovere nel pomeriggio e tra strade allagate e nebbia si trona a casa.
PS: un articolo interessante sulla situazione a Hebron si trova su PeaceReporter)
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