domenica 7 settembre 2008

back in Ramadan

beh, tornare a Ramallah con il Ramadan appena iniziato ha una serie di risvolti pseudo-comici:
-innanzitutto l'orario: c'è un'ora di differenza tra Israele e la Palestina, per cui quando a Ramallah sono le 15.00, a Gerusalemme sono le 16,00 (ma almeno l'ora di Ramallah è la stessa dell'Italia). Ovviamente questo complica le relazioni tra chi gestisce un progetto da Gerusalemme, da gli appuntamenti e viene a lavorare a Ramallah presentandosi un'ora in anticipo (la mia coordinatrice che non ce la può fare ... Oh my God ...);
-il digiuno: digiunare è un'ottima scusa a qualunque cosa... sono in ritardo, sbaglio la strada, non ti ho telefonato, mi sono dimenticato di qualcosa, ho perso le chiavi, non riesco a concentrarmi, non so più chi sono/dove sono/cosa faccio.... perchè sto digiunando.... ok, è vero, non è facile lavorare durante il Ramadan (anche se gli orari vengono ridotti) ma magari non è sempre il digiuno che crea questi imprevisti :-)
-il non digiuno: se anche non digiuni (e c'è un sacco di gente che non digiuna, oltre ai cristiani) non ti metti a mangiare e/o bere davanti agli altri... quindi se alle 14.00 ti trovi a Nablus fuori dal check-point in un parcheggio sotto il sole cocente ad aspettare che il tuo service parta per riportarti a casa e ci sono 37 gradi all'ombra (molti di più nel mezzo pubblico) e per caso ti viene voglia di bere qualcosa perchè hai un po' di arsura... te la tieni!
-Iftar: è il momento in cui si interrompe il digiuno all'ora del tramonto. Adesso è intorno alle 18.00 e qualche minuto. Vietato trovarsi fuori dalle 17,30 in poi specie se in macchina, tutti corrono per tornare a casa (o al ristorante) per la pantagruelica cena, possibilmente in famiglia, possibilmente in almeno 10 persone, possibilmente si mangia tutto (ho ricevuto una marea di inviti all'Iftar di famiglie di amici, non sopravviverò). Il risvolto positivo è che durante la cena non c'è nessuno in giro per strada e si gira molto bene in macchina :-)))

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