venerdì 5 settembre 2008

you're too sexy ....

Ha aperto il Museo archeologico a Gaza, merito della collezione privata (accumulata negli ultimi 20 anni) di un palestinese proprietario di un'impresa di costruzioni.
"La Storia è importante per ognuno di noi", dice, "e un paese che dimentica la sua Storia è un paese senza futuro". (...)
"L'ingresso è gratuito. Io voglio dimostrare che Gaza non è solo la città della violenza, del terrore e della povertà". (...)
"Nel Museo c'è un ristorante e un caffè, ho comprato mesi fa una macchina per fare il gelato ma non riesco a ottenere il permesso per farla entrare a Gaza". Ma lo stato d'assedio non ha piegato né il suo spirito né il suo humor. "Questo non è il primo assedio imposto a Gaza e non sarà l'ultimo, Alessandro il Grande cinse d'assedio la città, così i persiani e anche gli inglesi. Alla fine quello israeliano sui libri di Storia sarà solo una nota a pié di pagina".
È inevitabile che se da una parte c'è l'assedio dall'altro c'è il crescente conservatorismo religioso reso più forte dopo la presa del potere di Hamas nella Striscia. La visione ultrareligiosa si è impadronita della vita privata come di quella sociale. E anche culturale. Khoudary ammette che bellissime vestigia antiche della sua collezione non possono essere esposte al Museo.
L'Islam vieta la riproduzione della figura umana nell'arte, accetta solo elementi floreali e decorativi nella pittura. Figurarsi la meravigliosa statua di Afrodite risalente al periodo romano, gioiello della sua collezione. La dea dell'amore è a seno nudo. Davvero troppo per Hamas. Così è rimasta fuori dal Museo, come tre antiche lampade a olio che ricordano nella fattura la Menorah ebraica.

fonte La Repubblica, Fabio Scuto

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