I muri trionfano sui ponti… la conferenza sull’assedio è una vittima dell’assedio
Di colpo, il Gaza Community Mental Health Programme ha scoperto che la sua conferenza internazionale "Assedio e salute mentale… Muri contro ponti" è sotto assedio. La conferenza era stata fissata per il 27-28 ottobre nella Striscia di Gaza. Tuttavia, dopo un anno di pianificazione e preparazione, la conferenza accademica è stata sconvolta dalla decisione delle Autorità Israeliane di negare il permesso di ingresso ai partecipanti internazionali a sole due settimane dalla conferenza. Quale migliore ironia per evidenziare gli effetti dell’assedio? La conferenza è stata organizzata per contribuire, in quanto forum, alla discussione professionale e allo scambio scientifico concernente l’impatto dell’assedio di Gaza su bambini, famiglie, comunità e sugli sforzi per raggiungere la pace. L’obiettivo è di ospitare esperti, ricercatori e accademici da tutto il mondo per costruire ponti per il dialogo, conoscenza reciproca e pace. Sono attesi almeno 120 partecipanti dalle università di tutto il mondo. Venticinque di loro presenteranno documenti e ricerche originali. Gli argomenti principali che saranno trattati in modo professionale riguarderanno la salute mentale e temi legati ai diritti umani. Se Israele impone un rigido assedio sull’intera popolazione della Striscia di Gaza per "motivi di sicurezza", come dichiarato, noi ci stupiamo di come una simile conferenza possa costituire una minaccia per la sicurezza di Israele. Queste azioni rappresentano un grave colpo ai diritti della libertà accademica, alla libertà di parola, di educazione e al dialogo culturale. Consideriamo questa azione come la volontà di bloccare la comunicazione, distorcere la piattaforma per un reciproco riconoscimento, comprensione e ammissione della sofferenza degli altri.
Ancora una volta, e contrariamente a quanto dichiarato, Israele – come forza occupante- dimostra che di fatto sta controllando la Striscia di Gaza, impedendo alle persone di entrare e uscire. Nonostante tutte le difficoltà, siamo determinati a fare in modo che la conferenza abbia luogo. Abbiamo previsto che gli internazionali parteciperanno alla conferenza da Ramallah e saranno in collegamento video con Gaza e con i partecipanti locali che non hanno il permesso di uscire dalla Striscia da parte delle Autorità Israeliane. Noi diciamo che, se Israele può imporre l’assedio ai nostri corpi, non può però assediare le nostre menti né le nostre relazioni con il mondo esterno. Nonostante l’ingiusta decisione, siamo determinati a continuare con la conferenza così some previsto. Vogliamo poter raggiungere gli scopi della conferenza così come accrescere la conoscenza sulle catastrofiche conseguenze umanitarie dell’assedio sulla popolazione civile di Gaza.
Chiediamo alle Autorità Israeliane di rivedere la loro decisione e di permettere ai partecipanti alla conferenza di entrare a Gaza. Infine, chiediamo con urgenza a partecipanti, amici, gruppi di solidarietà, organizzazioni per i diritti umani e comunità per la salute mentale di protestare contro questa decisione, di denunciarla, e di divulgare le attuali politiche israeliane e le violazioni dei diritti umani.
Ogni iniziativa che sarete in grado di fare per il 27 Ottobre sarà estremamente importante: piccole azioni con cartelli che ribadiscono "No all’assedio di Gaza", "End the siege on Gaza", oppure messaggi di solidarietà e sostegno da inviare agli organizzatori della Campagna per mettere fine all’assedio di Gaza. (http://www.end-gaza-siege.ps/)
Traduzione a cura dell'Ufficio di Luisa Morgantini (Francesca Cutarelli e Barbara Antonell
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