martedì 30 gennaio 2007

Persepolis


se non l'avete mai letto, è ora di comprare Persepolis (e Persepolis 2), libri a fumetti autobiografici di Marjane Satrapi, nata nel 1969 a Rasht, sulle rive del mar Caspio.
Nel 2000 è uscito il suo primo volume, Persepolis, in cui racconta la storia del suo paese e di come, ragazzina di nove anni, ha vissuto la rivoluzione degli anni ottanta. Majane è cresciuta a Tehran, e fa parte di una agiata famiglia iraniana (la madre, convinta femminista, è infatti una delle molte bisnipoti del vecchio Scià Nasser-al-Din Shah), e ha subito la rivoluzione fondamentalista di Khomeini che ha portato la sua famiglia, legata al vecchio regime, ad un profondo isolamento. Lei comunque ha la "fortuna" di poter frequentare il liceo francese, imparando quelle lingue che permettono ai suoi genitori, nel 1983, di spedirla in Europa, lontana dalla pericolosa guerra che è ormai scoppiata con l'Iraq.
Nel volume secondo di Persepolis parla della guerra, dell'esilio e del ritorno.
Nei suo racconti, dal tratto quasi naif, in bianco e nero, riesce "raccontare in maniera semplice e senza retorica cosa significa e cosa comporta l'integralismo islamico, quali sono le piccole e grandi costrizioni che impone e come, anche all'interno di quell'Iran che viene spesso definito la culla di ogni integralismo, in realtà le posizioni siano molto variegate e spesso fortemente contrarie al regime". (recensione su Il potere e la gloria).

lunedì 29 gennaio 2007

scuola guida

sto guidando sempre più come i palestinesi... ma è una questione di sopravvivenza, sennò non riesci a muoverti, soprattutto nelle strade in cui dovresti avere la precedenza e nessuno te la da...
con la mia Punto automatica (che consuma poco e va bene) sfreccio per le strade di Ramallah evitando pedoni (che non usano i marciapiedi, mai), taxi, fuoristrada, buche, rallentatori invisibili, macchine che si danno la precedenza, carretti di frutta secca, o autisti che si fermano in mezzo alla strada per le loro esigenze (andare in un negozio, salutare un amico, o qualunque altra cosa) ....
SANTA PAZIENZA!!!!

domenica 28 gennaio 2007

pic-nic

alla ricerca di un posto tranquillo dove fare un pic-nic, prendiamo una strada insolitamente deserta che attraversa una valle di olivi, mandorli e rocce... ovviamente dopo qualche km la strada è interrotta da alcuni blocchi di cemento (road blocks), quindi torniamo indietro e parcheggiamo la macchina per andare verso un ruscello e sedercdi per il pic-nic.
Dopo aver mangiato intravediamo in lontananza due ragazzi che camminano... vestiti in borghese ma sono due soldati israeliani, armati ovviamente... ci chiamano a gran voce chiedendo "do you speak english?" e alla risposta affermativa continuano "where are you from?" e io "Italy" (rispondo per tutti...) e loro "ok, but you have to be very careful... there are Arabs around here!"

ma dai, dillo ai mie amici (arabi) che sono con me adesso... e io che pensavo fosse pieno di cinesi in questa zona assolutamente palestinese ... grazie per la preziosa informazione, mo me lo segno!!!!

venerdì 26 gennaio 2007

ancora sull'apartheid

WHEN we use the term "Apartheid" to describe the situation, we have to be aware of the fact that the similarity between the Israeli occupation and the White regime in South Africa concerns only the methods, not the substance. This must be made quite clear, so as to prevent grave errors in the analysis of the situation and the conclusions drawn from it.
It is always dangerous to draw analogies with other countries and other times. No two countries and no two situations are exactly the same. Every conflict has its own specific historical roots. Even when the symptoms are the same, the disease may be quite different.
These reservations all apply to comparisons between the Israeli-Palestinian conflict and the historical conflict between the Whites and the Blacks in South Africa. Suffice it to point out several basic differences:
(a) In SA there was a conflict between Blacks and Whites, but both agreed that the state of South Africa must remain intact- the question was only who would rule it. Almost nobody proposed to partition the country between the Blacks and the Whites.
Our conflict is between two different nations with different national identities, each of which places the highest value on a national state of its own.
(b) In SA, the idea of "separateness" was an instrument of the White minority for the oppression of the Black majority, and the Black population rejected it unanimously. Here, the huge majority of the Palestinians want to be separated from Israel in order to establish a state of their own. The huge majority of Israelis, too, want to be separated from the Palestinians. Separation is the aspiration of the majority on both sides, and the real question is where the border between them should run. On the Israeli side, only the settlers and their allies demand to keep the whole historical area of the country united and object to separation, in order to rob the Palestinians of their land and enlarge the settlements. On the Palestinian side, the Islamic fundamentalists also believe that the whole country is a "waqf" (religious trust) and belongs to Allah, and therefore must not be partitioned.
(c) In SA, a White minority (about 10 percent) ruled over a huge majority of Blacks (78 percent), people of mixed race (7 percent) and Asians (3 percent). Here, between the Mediterranean and the Jordan River, there are now 5.5 million Jewish-Israelis and an equal number of Palestinian-Arabs (including the 1.4 million Palestinians who are citizens of Israel).
(d) The SA economy was based on Black labor and could not possibly have existed without it. Here, the Israeli government has succeeded in excluding the non-Israeli Palestinians almost completely from the Israeli labor market and replacing them with foreign workers.


(fonte: Counterpunch, Uri Avnery, Israel and Apartheid)

giovedì 25 gennaio 2007

marcia virtuale

This Saturday 27 January, hundreds of thousands of Americans will march on Washington DC to demand peace and justice in Iraq and the Middle East. The global partnership Avaaz is working to raise a worldwide voice of solidarity through an international virtual march. Time is short, so add your voice and join the march today!
This Saturday, Avaaz supporters at the US march will carry banners and country placards announcing how many of us from each nation are joining the marching. Every signature will be counted on the banners! Let’s raise a global voice for a real plan to end this war. Let’s make those numbers big. Time is short. Join the global peace march and tell your friends today!

JOIN THE GLOBAL PEACE MARCH

basta sottoscrivere qua e si partecipa virtualmente alla marcia per domandare pace e giustizia in Iraq e in Medio Oriente.

mercoledì 24 gennaio 2007

culture

quando guardo la tv, in particolare i canali che trasmettono video musicali, rimango sempre un po' basita perchè le immagini che trasmettono sono molto occidentali, con donne poco vestite e molto ammicanti e uomini un po' piacioni e struscianti ... insomma, ti chiedi se sia una provocazione, una reazione a una cultura che in realtà è completamente diversa, un "ce piacerebbe tanto", un tentativo di imitazione ....
però poi ne parli e in effetti capisci che nella cultura araba ci sono due piani molto diversi, quello pubblico e quello privato: il lato pubblico è quello che anche noi vediamo, quello che alimenta tutti i nostri stereotipi e pregiudizi ma esiste anche un lato privato, molto spregiudicato, molto free e open, un lato che rimane chiuso nelle case, nelle feste private, nei rapporti di coppia ....
ad esempio, pare che nelle città considerate più conservatrici i negozi più diffusi siano quelli di biancheria intima con indumenti che da noi verrebbero venduti solo nei sexy shop ...

martedì 23 gennaio 2007

Impossible travel

Amira Hass elenca tutte le restrizioni ancora presenti nei Territori palestinesi, restrizioni che impediscono alle persone di muoversi liberamente da un luogo all'altro, di cambiare residenza, o che costringono a compiere percorsi assurdi anche per raggiungere villaggi vicini (a causa di strade bloccate o riservate ai soli israeliani). Quasi sempre è necessario avere con se i permessi per viaggiare, muoversi, trasportare merci, e anche i permessi per motivi di salute necessitano di lunghe e complicate procedure
Alcuni esempi:

Standing prohibitions
* Palestinians from the Gaza Strip are forbidden to stay in the West Bank.
* Palestinians are forbidden to enter East Jerusalem.
* West Bank Palestinians are forbidden to enter the Gaza Strip through the Erez crossing.
* Palestinians are forbidden to enter the settlements' area (even if their lands are inside the settlements' built area).
* Gaza residents are forbidden to establish residency in the West Bank.

Periodic prohibitions
* Residents of certain parts of the West Bank are forbidden to travel to the rest of the West Bank.

Travel permits required
* A permit for medical treatment in Israel and Palestinian hospitals in East Jerusalem (The applicant must produce an invitation from the hospital, his complete medical background and proof that the treatment he is seeking cannot be provided in the occupied territories).

Checkpoints and barriers
* There were 75 manned checkpoints in the West Bank as of January 9, 2007.
* There are on average 150 mobile checkpoints a week (as of September 2006).
* There are 446 obstacles placed between roads and villages, including concrete cubes, earth ramparts, 88 iron gates and 74 kilometers of fences along main roads.
* There are 83 iron gates along the separation fence, dividing lands from their owners. Only 25 of the gates open occasionally.

Travel time before 2000 versus today
Tul Karm-Ramallah
Then: less than one hour.
Now: Two hours.

Katana/Beit Anan-Ramallah
Then: 15 minutes.
Now: One hour to 90 minutes.

Katana-Jerusalem
Then: five minutes.
Now: "Nobody goes to Jerusalem anymore."

(fonte Haaretz, this information was gathered by Haaretz, the United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs and Machsom Watch, per la mappa OCHA - Office for the Coordination of Humanitarian Affairs).

lunedì 22 gennaio 2007

parliamone

Si può trattare la pace anche con Hamas, se riconoscerà Israele. E' quanto afferma oggi il ministro israeliano della Difesa Amir Peretz, parlando del suo nuovo piano di pace a una conferenza in corso a Herziliya, a nord di Tel Aviv. "Considero un partner per la pace - queste le sue parole - ogni elemento palestinese che riconosca lo stato d'Israele, anche se si tratta di Hamas".
(Fonte Repubblica, Peretz: "Tratto anche con Hamas a patto che riconosca Israele")

domenica 21 gennaio 2007

piove

anzi diluvia.
è una tempesta
vento, vento, vento che sembra sradicare le palme e gli alberi
acqua ovunque, strade allagate, il sole prova a fare capolino ogni tanto....
ma chi se ne esce di casa oggi?????

sabato 20 gennaio 2007

Jericho


un giro a Jericho per riscaldarsi un po' rispetto alla fredda Ramallah, fare una visita ai siti archeologici, prendere la cabinovia per andare al Monastero sul Monte delle Tentazioni (dove ho incontrato un gruppo di monaci della Piccola Famiglia dell'Annunziata, la comunità fondata da don Giuseppe Dossetti a Monte Sole... davvero piccolo il mondo), fare un giro in bicicletta fino all'Hisham's Palace, giocare ad imparare l'arabo con i bimbi dei miei amici (applausi quando sono capace di ripetere le parole... shattura!).

venerdì 19 gennaio 2007

è ancora Natale

... e ieri sera è stata celebrata, nella Chiesa della Natività di Betlemme, la terza messa di mezzanotte di Natale, quella della Chiesa Armena: il patriarca armeno è stato accolto dalle più alte autorità locali e nazionali che hanno auspicato che “aspirations of the Palestinian people for freedom, independence, and a Palestinian state with Jerusalem as capital, will be realized.”
(fonte PNN, Armenian Christmas in Bethlehem).
ma soprattutto una speranza di pace e giustizia...

mercoledì 17 gennaio 2007

buone notizie....

per ora la legge di cui al post di ieri è stata congelata!
A statement released by the IDF on Wednesday said that the implementation of the order "will be postponed until further evaluation... by the official authorities."
(fonte Haaretz, IDF freezes ban on Israelis driving W. Bank Palestinians)

martedì 16 gennaio 2007

sì, viaggiare ....

però non insieme.
Dal 19 gennaio, infatti, entra in vigore una legge israeliana che impedisce che Israeliani (o stranieri) e Palestinesi viaggino insieme in macchina a meno che non ci siano parentele di primo grado o permessi speciali.
On 19 November 2006, the commander of IDF forces in the West Bank, Major-General Yair Naveh, issued an order prohibiting Israelis and tourists from using their vehicles to transport Palestinians in the West Bank without a permit from the army. The order is to take effect on 19 January 2007. The order does not apply to Palestinians who hold a permit to enter Israel or the settlements, to Israeli bus drivers, Israel residents carrying Palestinians who are first-degree relatives, and soldiers and police officers on duty. Violation of the order is a criminal offense, for which both the Palestinian passenger and the Israeli driver are subject to punishment. ... Under international law, Israel must respect the human rights of all persons under its authority. These rights include the right to equality, freedom of movement, maintain family ties and social ties, engage in political activity, and the right to work and earn a livelihood. The military authorities ignore the discriminatory nature of the order and justify it as a military necessity, for example, by restricting the number of Palestinians entering Israel in Israeli vehicles without a permit. However, even assuming that the order advances one security objective or another, the sweeping nature of the order, and the fact that it is not urgent (even in the eyes of the military authorities, who postponed its validity for two months) make the infringement of human rights in this case disproportionate, and therefore illegal. The order is abhorrent, not only because it violates human rights and international law, but because of the extent to which it interferes in the individual's private life. The separation between Israelis and Palestinians, however, is not new. Yet, until now, it was seen, primarily, in measures taken in the public sphere, for example, by building the separation barrier, prohibiting Palestinian vehicles on certain roads, and forbidding Israelis to enter Area A. The new order, on the other hand, penetrates into the private space of the vehicle, with the objective of separating two persons lawfully present in the area. Furthermore, the very use of legislation to force separation between people based on their nationality raises associations with the loathsome regimes that nobody seeks to resemble.
(fonte Maan News Agency, B'Tselem: repeal the order banning foreigners and Israelis from transporting West Bank Palestinians in their vehicles)
e ancora...
Eight Israeli human rights organizations have petitioned the Israeli High Court of Justice to abolish the order prohibiting Israeli and foreign nationals from transporting Palestinian citizens in their vehicles in the West Bank from 19 January. ... the "order is legal basis for targeted, systematic, institutional discrimination, amounting to apartheid."
(fonte Maan News Agency, Human rights group urge Israel to revoke order prohibiting travel with Palestinians).

apartheid.

lunedì 15 gennaio 2007

summit a 3

Medio Oriente, entro un mese il vertice Rice-Olmert-Abu Mazen: così titola la Repubblica "il vertice tra il segretario di Stato americano Condoleezza Rice, il premier israeliano Ehud Olmert e il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Un summit a tre per "discutere dell'orizzonte politico" in Medio Oriente, con specifico riguardo al conflitto israelo-palestinese. "
Rice and Olmert profess their support for Abbas, Olmert claims Israel has made concessions to Palestinians: "The meeting is intended to find steps to help bolster Abbas, of Fatah, in his power struggle with 'Hamas Islamists,' who control the government."

domenica 14 gennaio 2007

globalizzazione


A Ramallah ci sono un sacco di negozi "tarocchi", tipo Chanel, YSL, Starbucks Coffee, e altri che neanche mi ricordo.... però quando mi hanno detto che c'era un negozio Benetton e Sisley "vero" ho pensato che non fosse possibile... invece c'è, è carissimo ma completamente originale! che flash!

sabato 13 gennaio 2007

fine dello sciopero????

An agreement has been reached to end the public sector strike and pay the salaries owed: sembra che sia stato raggiunto un accordo per far terminare lo sciopero del settore pubblico (da settembre 2006) in Palestina e pagare i salari arretrati (da marzo 2006).
(fonte: Maannews).

venerdì 12 gennaio 2007

al mercato


no, nessuna primizia, nonostante il freddo, qua è stagione di fragole... prodotte nella Striscia di Gaza e presenti in ogni mercato, sono buonissime e saporite!

e ci sono anche altri strani frutti e cavoli giganti, pomodori profumati, melanzane, spinaci... una meraviglia!

giovedì 11 gennaio 2007

welcome back!!!!!

già, la solita accoglienza che ti riservano al controllo passaporti!
tutti così felici di rivedermi che non potevano farmi il visto sul passaporto e mandarmi via subito, allora due chiacchiere in simpatia le si fa sempre volentieri.....
e dove sei stata, e quante vlte sei già venuta qua, ma che lavoro fai, e cosa vuol dire, ma chi ti paga, e come si chiama tuo padre, e il padre di tuo padre... dieci minuti di conversazione, a dire il vero, spalmati in due ore di attesa.... davvero piacevoli!
poi ottenuto il visto, non mi resta che recuperare il bagaglio... per fortuna era stato messo da parte e con una buona dose di umorismo e due o tre battute scambiate con l'addetto ai bagagli, finalmente alle 5 del mattino sono fuori dall'aereoporto!!
bentornata!!!

martedì 9 gennaio 2007

preparate la valigia....


... per ripartire con me! domani volo di nuovo in Palestina e ci starò un po'....

Ramallah l'avevo lasciata così ... vedremo come la ritroverò ...

lunedì 8 gennaio 2007

water

il controllo dell'acqua in Israele e Palestina: un articolo molto interessante.....

lunedì 1 gennaio 2007

Buon 2007!!!

... a tutti, con o senza buoni propositi!

PS: clicca sull'immagine per vederla più grande ....