"Ramallah è nota per le sue manifestazioni culturali: mostre d'arte, concerti, spettacoli teatrali, incontri con artisti, serate di poesia. Queste iniziative e i suoi caffè e ristoranti pieni di vita me la fanno da tempo definire "il carcere a cinque stelle".
Alcuni sostengono che sia una forma di resistenza e di sfida. Per me, dal momento che coinvolge per lo più i ricchi e i privilegiati ed è accompagnata dall'assenza di iniziative popolari contro l'occupazione, è piuttosto un "surrogato di resistenza".
così ha scritto Amira Hass in un suo articolo su Ha'aretz tradotto da Internazionale.
questa cosa mi ha colpito perchè riconosco che è così, almeno per quel poco che sono stata a Ramallah: tanto è vero che non mi ci sono trovata bene nell'insieme di persone con cui ero al concerto dei Turab (non certo gente comune ma "privilegiati") ma almeno ho la fortuna di aver incontrato anche persone "normali"... si tratta solo di farli incontrare tra loro...
giovedì 21 settembre 2006
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