"On the contrary, it is best that the Palestinians remain extremists because then no one will ask the government of Israel to negotiate with them. How do we ensure that the Palestinians remain radical? We simply strike at them, over and over, via assassinations and incessant bombings, until they drive any thought of supporting a peace policy out of their minds."
Al contrario, è meglio che i palestinesi restino estremisti perchè così nessuno chiederà a Israele di negoziare con loro: E come possiamo far sì che restino radicali? Colpiamoli di continuo con omicidi e bombardamenti, finchè non si tolgono dalla testa qualsiasi idea di appoggare una politica di pace. (trad. di N.M. su Internazionale 646, 16 giugno 2006, pag.4).
Questo articolo di Danny Rubinstein, uscito su Ha'aretz (quotidiano israeliano), mi sembra esemplificativo rispetto al conflitto israeliano-palestinese: non voglio giustificare la violenza o gli atti di terrorismo, ma cercare di capire perchè si possa arrivare a compierli. Perchè la violenza che genera violenza non potrà mai portare a nessun dialogo, nè dall'una nè dall'altra parte.
giovedì 22 giugno 2006
martedì 20 giugno 2006
Hanthala
se vi è mai capitato di vedere l'immagine di questo bambino di spalle, scalzo, lacero e spelacchiato, che non mostra mai il viso, volta le spalle al lettore e non distoglie invece mai lo sguardo dalle vicissitudini della sua gente... beh, questo è Hanthala (o Handala: Al-Handal è un'erba selvatica comune in Medioriente, molto spinosa e dai frutti di sapore amaro; e Handala è un bambino che conosce l'amarezza dell'esilio, della negazione, dell'abbandono, del tradimento... ), creato dal fumettista Naji al-Ali, voce narrante, testimone della storia, è la coscienza del suo autore, è l'autore stesso che rifiuta di crescere per conservare quanto più vivido e doloroso il ricordo del giorno in cui, a dieci anni, scacciato dalla sua casa, privato di ogni cosa, fu costretto a vivere in una tenda nel campo profughi di Ain al-Helwa, lontano dalla Palestina.
"La gente è turbata dal mio aspetto. A cosa sto pensando? Sono arrabbiato? Sono triste? Sono intento ad osservare profondamente? Oppure sono semplicemente un altro vigliacco che sta a guardare senza avere il coraggio di opporsi all'oppressione? Qui sta il trucco, perché tu [lettore] sei Handala: il tuo modo di guardarlo riflette come sei tu in realtà".
domenica 18 giugno 2006
Salatah Arabieh (Arab salad) al pic-nic
beh, a questo tradizionale pic-nic della mia famiglia non ho resistito e ho portato la tipica insalata araba fatta di pomodori, cetrioli, lattuga romana, menta, condita con olio e limone (ci andava anche il prezzemolo ma non l'ho messo): in realtà non speravo in un successo (lo scorso Natale il mio caffè al cardamomo ha schifato la quasi totalità dei partecipanti all'altrettanto tradizionale cena della Vigilia... ma è anche vero che era un gruppo diverso di parenti!!) e invece questa insalata è piaciuta tantissimo e in tanti mi hanno chiesto la ricetta!!!
giovedì 15 giugno 2006
storie
situazione sempre più caotica in Palestina: se a tutti i problemi che già ci sono, si aggiungono gli atti vandalici degli stessi palestinesi per protestare contro ciò che non gli va bene (un'episodio poco chiaro rispetto a un posto di blocco palestinese) .... potete immaginare quale sia la situazione.
Oggi mi ha colpito questo articolo relativo a una storia tra un'israeliana e un palestinese: è una storia come ce ne sono tante, di famiglie divise e impossibilitate a vivere insieme ce ne sono davvero molte, soprattutto tra gli stessi palestinesi che sono sparsi in qua e là e non riescono a vedersi anche se fisicamente abitano a pochi km di distanza (pochi soprattutto se pensiamo alle distanze che abbiamo qua da noi).
Oggi mi ha colpito questo articolo relativo a una storia tra un'israeliana e un palestinese: è una storia come ce ne sono tante, di famiglie divise e impossibilitate a vivere insieme ce ne sono davvero molte, soprattutto tra gli stessi palestinesi che sono sparsi in qua e là e non riescono a vedersi anche se fisicamente abitano a pochi km di distanza (pochi soprattutto se pensiamo alle distanze che abbiamo qua da noi).
martedì 13 giugno 2006
speriamo
giornate pesanti in Palestina: nuovi raid a Gaza, lotte interne al Palestinian Legislative Council (PLC) a Ramallah... non c'è davvero pace per il popolo palestinese.
un po' di consolazione e svago pare che venga dalla World Cup... mah.... speriamo.
un po' di consolazione e svago pare che venga dalla World Cup... mah.... speriamo.
domenica 11 giugno 2006
maialate
e dopo un ritorno un po' fantozziano (ho smarrito un documento sull'aereo Tel Aviv-Vienna e sto facendo decine di telefonate per capire come riaverlo, se tramite aereoporto di Vienna o Bologna, Austrian Airline, polizia italiana, polizia viennese, ambasciata... mah!), una bella domenica passata in famiglia!
ovviamente, non potevano mancare pietanza a base di maiale! e come segno di benvenuto, gli zii hanno proposto una bella serata del maiale! con tanto di danza del ventre (un fantastico accostamento tra culture inconciliabili.... una vera maialata in tutti i sensi!).
PS: ... però non ditelo agli amici musulmani, mi raccomando.... ;)
PS2: tra l'altro, l'immagine inserita nel volantino non ha nulla a che fare con una danzatrice del ventre.... piuttosto pare relativa all'Indonesia....
sabato 10 giugno 2006
partenza
beh... partire con questo clima, negozi chiusi... non è il massimo....
ci perdiamo un po' per Gerusalemme, poi eccomi all'aeroporto: saluto il mio collega e sono pronta a tutto, tanto ormai lo so che mi controlleranno ogni cm del bagaglio...
invece più che il bagaglio controllano me, nel senso che mi sottopongono a un interrogatorio, chiedendomi davvero di tutto, da "dove hai acquistato il biglietto? l'hai acquistato tu o altri? come mai non viaggi direttamente in Italia e passi da Vienna?" fino a domande sul perchè son qua, che faccio, che lavoro svolgo in Italia... insomma, carini, educati, ma è un bello stress...
ovviamente ho più patacchini di un album Panini... tutti blu....
faccio anche in tempo a fare un giro per l'aereoporto... perdo il mio fantastico pile.... ora son qua, nella hall del Ben Gurion con la wireless...
beh, si va???
ci perdiamo un po' per Gerusalemme, poi eccomi all'aeroporto: saluto il mio collega e sono pronta a tutto, tanto ormai lo so che mi controlleranno ogni cm del bagaglio...
invece più che il bagaglio controllano me, nel senso che mi sottopongono a un interrogatorio, chiedendomi davvero di tutto, da "dove hai acquistato il biglietto? l'hai acquistato tu o altri? come mai non viaggi direttamente in Italia e passi da Vienna?" fino a domande sul perchè son qua, che faccio, che lavoro svolgo in Italia... insomma, carini, educati, ma è un bello stress...
ovviamente ho più patacchini di un album Panini... tutti blu....
faccio anche in tempo a fare un giro per l'aereoporto... perdo il mio fantastico pile.... ora son qua, nella hall del Ben Gurion con la wireless...
beh, si va???
venerdì 9 giugno 2006
Pasta jalla Ramallah
Oggi a Ramallah hanno realizzato il più grande tabouleh del mondo (con tanto di record da Guinness dei primati). C'era tanta gente, abbiamo visto un po' di persone che conosciamo, l'evento si svolgeva alla Friends'School di Ramallah: a me il prezzemolo non piace tanto, però mi sembrava doveroso partecipare!
e dopo ho gustato un fantastico succo di frutto con anche lo zenzero!
siamo quindi andati a lavorare, poi a bere qualcosa con un nostro collega. Quando abbiamo deciso di andare a mangiare, ci siamo resi conti che la maggior parte dei locali era chiusa a causa di quanto successo nel pomeriggio a Gaza.
Abbiamo così deciso di andare a mangiare a casa del nostro amico: non avrei mai pensato che il mio ultimo pasto qua sarebbe stato un piatto di pasta fatta a casa di un palestinese quasi vegetariano.
Ecco la ricetta dei tortiglioni:
2 peperoni
4 zucchine chiare
1 cipolla media
formaggio Gouda
olio d'oliva
Lavate e tagliate le verdure in piccoli pezzi, fate soffriggere la cipolla nell'olio e quando è appena dorata aggiungere le verdure. Cuocere a fuoco lento, preparare la pasta, condirla con le verdure e con il formaggio Gouda grattato.
PS: io avrei messo anche qualche spezia....
e dopo ho gustato un fantastico succo di frutto con anche lo zenzero!
siamo quindi andati a lavorare, poi a bere qualcosa con un nostro collega. Quando abbiamo deciso di andare a mangiare, ci siamo resi conti che la maggior parte dei locali era chiusa a causa di quanto successo nel pomeriggio a Gaza.
Abbiamo così deciso di andare a mangiare a casa del nostro amico: non avrei mai pensato che il mio ultimo pasto qua sarebbe stato un piatto di pasta fatta a casa di un palestinese quasi vegetariano.
Ecco la ricetta dei tortiglioni:
2 peperoni
4 zucchine chiare
1 cipolla media
formaggio Gouda
olio d'oliva
Lavate e tagliate le verdure in piccoli pezzi, fate soffriggere la cipolla nell'olio e quando è appena dorata aggiungere le verdure. Cuocere a fuoco lento, preparare la pasta, condirla con le verdure e con il formaggio Gouda grattato.
PS: io avrei messo anche qualche spezia....
giovedì 8 giugno 2006
Al Kamandjati
una bella riunione stamani, per fortuna il gruppo di lavoro è informale e il clima sempre molto amichevole. Oggi siamo andati a un concerto di percussioni, Al Kamandjati (se avete tempo, date un'occhiata al progetto oppure leggete l'articolo di Amira Hass), un francese e 3 palestinesi (tutti insegnanti di musica in diverse scuole di musica, tra cui, appunto, l'ideatore di Al Kamandjati): la musica è un po' particolare, certi pezzi di musica contemporanea sono al limite dell'allucinogeno, comunque è impressionante il numero di strumenti che sanno suonare (timpani,djambés, congas, tamburelli, marimba, viola, bouzouq, oltre a accendini, tavoli, forchette ...) e la velocità con cui suonano. E dato che di fianco a noi ci sono la contrabbassista e il suonatore di fisarmonica dei Turab, quello da cui eravamo andati a casa (abbiamo anche scoperto che è lui ad essere il fratello del marito dell'insegnante...), scambiamo anche qualche parola sulla musica.
Dopo il concerto andiamo al Zan per mangiare e bere qualcosa: è abbastanza pieno, e continua a riempirsi, inizialmente massiccia è la presenza di stranieri, poi iniziano ad arrivare anche locali. beh, alla fine sono arrivati tutti, i Turab e quelli di Al Kamandjati, e tra una Taybeh e un un ballo, andando anche in un altro locale, Al Matal, passiamo una piacevole serata di chiacchiere, storie e musica.
PS: dunque, il prossimo che passa dalla Palestina dovrebbe portare una fisarmonica... come bagaglio a mano sarà possibile?
mercoledì 7 giugno 2006
drin drin
una giornata praticamente passata al telefono, prima con Bologna poi con Gerusalemme, a ripetizione... abbastanza stancante, mi ero un po' disabituata all'uso del telefono!
facciamo un giro per shopping nel pomeriggio, di nuovo al lavoro, poi la sera torniamo al Sinatra dove, forse per farci piacere, ci mettono un po' di musica tradizionale italiana (e vai con O sole mio!!!).
PS: siccome non ho molto da aggiungere, ne approfitto per postare una foto di casa Ramallah... secondo piano, sulla destra, in primo piano c'è l'ultima macchina in uso....
martedì 6 giugno 2006
Nablus is your second home
queste ultime giornate qua a Ramallah sono particolarmente lunghe anche se non intense dal punto di vista di metting.... oggi però abbiamo fatto un incontro generale con la maggior parte dei partecipanti al nostro progetto, il coordinatore del gruppo dell'Università An Najah è un tipo simpaticissimo e cordiale che non vede l'ora di poter venire a visitare Bologna, anche magari a studiarci!
concludiamo la calda giornata mangiando in un ristorantino nella città vecchia e andando chiacchierare allo Stones...
PS: ... le foto... bisogna anche accontentarsi.... ;)
lunedì 5 giugno 2006
البعوضه
caldo.
caldo.
caldo.
.... uff... che calor!
e col caldo sono arrivate anche le zanzare, bestiacce! che mi massacrano!
oggi, dopo il lavoro, dovevamo andare a un'inaugurazione di una mostra di pittura,scultura e fotografia... ma il Centro dove era organizzato era chiuso (e non abbiamo capito perchè, e neanche il nostro amico/collega palestinese!).
pazienza, ci consoliamo al Sangria con una Taybeh, a fare shopping di camicette e con un gelato dal famoso Rukab's (il gelato più buono di Ramallah).
PS: ... forza, adesso indovinate il titolo del post... ;)
domenica 4 giugno 2006
drink Palestinian
un bel caldo oggi, sì, abbastanza ventilato ma sempre caldo! poca voglia di lavorare (basta con le tesi da correggere!) ma ce tocca!
non vedo l'ora di uscire stasera a mangiare (pranzo saltato anche oggi, oh, ci passa sempre l'orario!) e a bermi una birretta mediorientale.... peccato non poter portarla a casa da far assaggiare, è buona!
PS: ... così caldo che neanche la sera è necessario indossare le maniche lunghe....
sabato 3 giugno 2006
Hada Leil
che giornata interessante! dopo aver lavorato e fatto un giro per la città, ci prepariamo per andare a un concerto questa sera: al Ramallah Cultural Palace i Turab (un gruppo musicale di 7 elementi) presentano il loro primo cd, Hada Leil, un mix di sound tradizionale arabo e suoni più moderni fatto di percussioni di ogni tipo (anche una specie di anfora di terracotta), fisarmonica, strumenti tradizionali ('Oud e Buzouq), chitarra, violoncello, clarinetto... davvero bravi (ho anche preso il cd, casomai qualcuno fosse interessato e non lo trovasse in Italia...)
dopo il concerto abbiamo incontrato un'insegnante di educazione fisica di una scuola che avevavmo visitato: sua sorella è la moglie del fisarmonicista del gruppo (sembra che in casa siano tutti artisti, cantano, ballano, suonano, dipingono), siamo quindi stati invitati nelle case delle due sorelle, conoscendo tutti i bimbi, ricevendo regali, bevande, cibo... questa sì che è ospitalità!
venerdì 2 giugno 2006
festa
Oggi è festa per tutti: è venerdì (per i musulmani), è Shavuot (per gli ebrei, festa della donazione della Tora), è la Festa della Repubblica (per gli italiani) ... beh, anche la nostra macchina fa festa, stamani non parte per cui decidiamo di andare a Gerusalemme (dopo la solita spinta) e, dato che Greenpeace è aperto, ce la facciamo cambiare. Di nuovo un Opel Corsa bianca, ma stavolta col cambio automatico!
camminiamo per Gerusalemme tutto il pomeriggio, è straordinario vedere masse di uomini che si spostano da un punto all'altro della città vecchia: musulmani che escono dalla Moschea e tornano alle loro case, pellegrini cristiani che invadono allegramente la Chiesa del Santo Sepolcro con le loro macchine digitali, ebrei ortodossi con una media di 4 bambini a testa che si affrettano, travolgendoti, verso il Muro del Pianto prima dell'inizio del Shabbat.... siamo frastornati dalle migliaia di persone incontrate oggi (forse anche dal fatto che abbiamo saltato il pranzo...)
giovedì 1 giugno 2006
la coop sei tu
e oggi, nelle nostre visite alle scuole organizzate dall'Università di Bethlehem, siamo anche capitati in una scuola costruita con il contributo della Coop! insomma, era un po' come sentirsi a casa in un certo senso (anche se trovare un banco frigo con i prodotti Coop ci avrebbe fatto piacere!).
La scuola dove sono stata io, inoltre, aveva preparato Lahmeh a’ Waraq (involtini di foglie di vite con all'interno riso e carne speziate) e il pane tipo focaccia: davvero una bontà, soprattutto pensando a quanto tempo ci hanno messo per prepararli! la preside mi ha anche regalato un telo ricamato secondo la tradizione palestinese (con una donna intenta a preparare la farina con la macina a mano) e mi ha baciato e abbracciato (con ovvia commozione da parte di entrambe!).
D'altra parte questa scuola è in villaggio distante una decina di km da Betlemme a cui un settlement israeliano ha portato via gran parte della terra: un contrasto indimenticabile quello dei due insediamenti che si fronteggiano dalle due colline, l'ordinata colonia di casette a schiera rosate israleiane e le bianche case palestinesi, con la rete di ferro che separa i territori (anche per evitare il lancio di sassi) e le strade separate per israeliani e palestinesi.
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