mercoledì 27 giugno 2007

e adesso che gli facciamo fare?

Londra, Tony Blair lascia Downing Street, sarà inviato di pace per il Medio Oriente
Blair ha fatto i primi accenni al suo futuro incarico di "diplomatico globale" per il Quartetto e la pace in Medio Oriente (per il quale riceverà circa 180 mila euro all'anno). L'unica soluzione, ha detto, per portare la pace in Medio Oriente è quella dei due Stati, uno israeliano e l'altro palestinese, che convivano fianco a fianco: "E' un'assoluta priorità" sfruttare il consenso internazionale su questo punto per arrivare a un accordo, ha spiegato.
(fonte la Repubblica)
cioè????? Blair inviato di pace in Medio Oriente?

I was in Europe earlier this week speaking with current and former officials, experts and diplomats about the situation in the Middle East, when the news broke of the appointment of former British Prime Minister Tony Blair as special envoy of the Quartet for Arab-Israeli peace-making. It is hard to know if this is was joke, an insult, or a positive new beginning. (...)
Blair's negatives in the Middle East are well known, and are not counter-balanced by his many successes at home or in Europe. His main problem is not only that he has been hypocritical or partial to Israel and the United States rather than truly even-handed; it is also that his policies have contributed directly and abundantly to the Arab-Israeli conflict and associated tensions in the Middle East that he is now going to try and resolve. Appointing
Tony Blair as special envoy for Arab-Israeli peace is like appointing the Emperor Nero to be the chief fireman of Rome.
Blair has spoken for years about pushing for peace and two states in Palestine and Israel, yet he has repeatedly come down on the side of the Israelis in demanding that Israel's security should be guaranteed before any progress can occur. Last summer he declined many opportunities to condemn Israel's attacks against Lebanon, and instead went along with the US-driven policy of endorsing them. His speedy support of the Israeli-American boycott of Hamas after its election victory last year was impressive only for its unthinking haste.

(fonte The Daily Star, by Rami G.Khouri, A peace envoy we can do without)

...ridicoli ...

sabato 23 giugno 2007

mai paura

sono malata, febbre e placche... quindi sono parecchio concentrata in me stessa, per quanto lo possa essere in questi giorni in cui non sento altro che brutte notizie, pessime quando te le danno gli amici cosìvicinicosìlontani e non sai neanche cosa dire di fronte al dolore, alla rassegnazione, all'incertezza, all'attesa... che altro ci rimane da fare?
ho ritrovato questa vecchia canzone dei Mercanti di liquore, Mai paura, e in questi giorni ho anche scoperto ciò che fanno/hanno fatto in questi anni e mi piace.

mai paura ....

Lasciami il tuo sogno, lo vivrò per te
però poi non ti lamentare, sei così
Io non ho pazienza, non l'ho avuta mai
non parlarmi di un viaggio che poi non farai
E mai, mai, mai paura
che meno ne hai, meno ne avrai
non devi aver paura
la vita che vuoi prendila!
Goditi il silenzio, porta novità
ma è pur sempre il rumore che ti sveglierà
E mai, mai, mai paura
che meno ne hai, meno ne avrai
non devi aver paura la vita che vuoi prendila!
Lasciami il tuo sogno, lo vivrò per te
però poi non ti lamentare, sei così
Non è la fortuna che ce l'ha con te
hai due mani da usare, allora usale
Lasciami il tuo sogno, lo vivrò per te
E mai, mai, mai paura
che meno ne hai, meno ne avrai
non devi aver paura la vita che vuoi prenditela

mercoledì 20 giugno 2007

lacrime di coccodrillo

WHAT HAPPENS when one and a half million human beings are imprisoned in a tiny, arid territory, cut off from their compatriots and from any contact with the outside world, starved by an economic blockade and unable to feed their families?
un "esperimento" quello di Gaza, con una popolazione che, come porcellini d'India, è stata messa alla prova da Israele, USA e Unione Europea.
This week, the experiment showed results. They proved that human beings react exactly like other animals: when too many of them are crowded into a small area in miserable conditions, they become aggressive, and even murderous. The organizers of the experiment in Jerusalem, Washington, Berlin, Oslo, Ottawa and other capitals could rub their hands in satisfaction. The subjects of the experiment reacted as foreseen. Many of them even died in the interests of science.
un articolo (in inglese) di Uri Avnery, pubblicato oggi sul Manifesto (in italiano).

giovedì 14 giugno 2007

caos

situazione sempre peggiore ...
36 killed, 250 wounded in 24 hours of Gaza fighting (fonte ei)

i cooperanti italiani a Gaza sono stati evacuati ... ma i civili?
Di fronte ai massacri quotidiani, centinaia di abitanti di Gaza hanno avuto oggi il coraggio di sfidare i cecchini e di organizzare un corteo di protesta. Chiedevano a Hamas e ad al-Fatah di cessare le lotte fratricide. Ma dai tetti delle case vicine è stato aperto il fuoco anche contro di loro: due i morti, 17 i feriti.
(fonte la Repubblica)

martedì 12 giugno 2007

guerra civile?

Gaza vicina alla guerra civile (fonte la Repubblica)
Palestina, verso la guerra civile (fonte Corriere della Sera)
Hamas attacca quartier generale di Al Fatah (fonte Ansa)
Gaza factional fighting intensifies (fonte Al Jazeera English)
Hamas launches new Gaza attacks (fonte BBC Middle East)
Fatah: Hamas seeking decisive victory in Gaza within hours (fonte Haaretz)

lunedì 11 giugno 2007

Enduring occupation

Amnesty International report on Palestinians under siege in the West Bank in this longest colonial occupation of our times: a document in pdf (in English).
In cui si parla di muro, checkpoint, settlement, demolizione di case di palestinesi, violazione di diritti umani, attacchi a pacifisti non violenti, aumento della povertà e distruzione dell'economia palestinese ...
davvero interessante, se ne consiglia la lettura (anche se è in inglese...)

venerdì 8 giugno 2007

parto

cronaca della giornata (venerdì, festa per i Palestinesi):
la macchina a noleggio la dovevo riportare a Beit Hanina dove mi avevano detto (dall'ufficio di Ramallah) "tranquilla, Ali è sempre lì, anzi a quell'ora dorme e arriva a ritirarla";
peccato che Ali fosse a Tel Aviv...
quindi ho aspettato un secolo che arrivasse qualcunaltro a prendere le chiavi e mi cercasse un taxi che non si trovava, così me lo sono trovata io (israeliano, per agevolarmi l'entrata in aeroporto) ma mi serviva un taxi per andare fino a Gerusalemme...
per fortuna a Gerusalemme mi ci sono portata da sola con il ragazzo che era venuto a recuperare le chiavi della mia macchina a noleggio, e poi mentre aspettavo all'Ambassador Hotel il taxi per l'aereporto ho incontrata la mia amica di Educaid...
all'aeroporto sono arrivata solo 2 ore prima della partenza, invece di 3...

beh, patacchino giallo, controlli nella norma, chiacchiere divertenti con chi mi controllava i bagagli su Secondlife...

in un'ora ho fatto tutto... e mi sono anche divertita!

giovedì 7 giugno 2007

no Bush

proteggiamo l'unica terra che abbiamo!
sabato 9 giugno 2007 manifestazione a Roma in Piazza del Popolo dalle 15.00

... e ci saranno anche amici da Ramallah ...

mercoledì 6 giugno 2007

G8 2007

I potenti della terra si riuniscono mercoledì 6 giugno ad Heiligendamm, in Germania, a discutere delle sorti del pianeta.
Contemporaneamente i movimenti no global hanno organizzato un controvertice a Rostock, sempre in Germania. Un controvertice iniziato con una grande manifestazione di attivisti e movimenti sabato 2 giugno, e che continuerà fino al 7, un giorno prima della chiusura del tavolo tra Francia, Canada, Stati Uniti, Italia, Germania, Giappone, Gran Bretagna e Russia. Due opposti vertici in cui verranno affrontati gli stessi temi, ma con prospettive e modalità di partecipazione diverse, a partire dal tema dell’ambiente e delle energie, passando per i processi di globalizzazione e per i rapporti economici tra nord e sud del mondo.
(fonte Nigrizia)

Sul sito di Nigrizia c'è una
rassegna stampa quotidiana di quanto sta accadendo nel controvertice... ACT NOW ...

martedì 5 giugno 2007

occupation


And this is how we arrived at the present: an archipelago of dozens of small and shrunk enclaves, cut off from one another, with the distance between them increasing.
(
Amira Hass)

lunedì 4 giugno 2007

boycott

il racconto di Benny Tziper che ogni venerdì va a manifestare pacificamente (una manifestazione fatta da israeliani e palestinesi insieme) davanti al muro nel villaggio di Bil'in, vicino a Tel Aviv, close to Tel Aviv and central Israel and to all the fake leftists who inhabit Tel Aviv’s coffee shops, dove si fa presto ad assumere atteggiamenti fricchettoni e a definirsi di sinistra senza poi fare nulla di concreto.
It’s easiest to cry over the occupation from afar, without ever seeing a Palestinian close up. I believe that there may not be a solution to the Palestinian issue, but that’s nothing to do with the fact that one can act like a human being and to show Palestinians, who are imprisoned behind fences and walls only a few kilometers from us, that we share their pain and sadness.

il suo commento, e l'approvazione, alla campagna di boicottaggio da parte dei docenti universitari in Gran Bretagna, definiti da Israele antiebrei.
It is true that it is not the professors in the universities who are oppressing Palestinians, but in their silence, they are approving of the atrocities. And with their huge egos they ignore what is happening at spitting distance from them: that there are professors and lecturers just like them who can be treated like dogs by every pissy soldier, whose decision it is whether or not they will give their lesson today, and all this because they are Palestinians (...) true civilization means fighting for the academic freedoms and for the rights of those who do not have them.
You know what? I’m am looking forward to the day when every Israeli who took part in the evils of the occupation will be refused entry into England. I want to see the faces of all those young heros, who throw tear gas canisters at elderly women and who chase a disabled man in a wheelchair, and then when they’re done with the army travel to India and become spiritual.
(fonte We deserve the British Academic Boycott!, l'originale in ebraico su Haaretz)

domenica 3 giugno 2007

men at work

lavori in corso a Gerusalemme dalle parti del Western Wall e nella città vecchia... cosa mai staranno facendo? forse gli scavi che a febbraio dovevano essere interrotti non sono finiti? forse stanno costruendo qualcosa? in ogni caso, Gerusalemme rimane sempre davvero bella ....

sabato 2 giugno 2007

neanche quello ...

The air is one escape route from the roadblocks and the separation regime that Israel imposes on the Palestinians. But Israel catches up with them even in the air. Israel does not allocate cellular frequencies to the Palestinians that answer their modern technological, economic, social and personal needs. More precisely, Israel refuses to coordinate with the Palestinians so they can use the cellcom frequencies they should have according to the International Telecommunications Union.
(fonte IMEU from Haaretz, Amira Hass, Holding on tight to the frequencies)

Israel refuses to allocate cellular frequencies to the new Palestinian cellular services company recently set up in the territories.
The company, Al-Wataniya, is expected to provide 500 new jobs and will compete with the existing Jawal Cellular Telephone Company. Al-Wataniya received its operating license in March, but the Israeli Communications Ministry has yet to respond to the Palestinian Communications Ministry's request for new frequencies for the company.
Without such an allocation the new Palestinian cellular firm cannot operate.
"Israel is not refusing to allocate frequencies, and when it is decided that we will talk with the Hamas government the matter will be arranged," said an official at the Israeli ministry.
Israeli officials said that they do not respond to requests from Hamas officials.
(fonte Haaretz, Amira Hass, Israel won't budget cellular frequencies to Al-Wataniya)

se non concedono le frequenza neanche per la telefonia mobile (Jawwal è saturo, non ci sono più sim disponibili, spesso i sms non arrivano e/o non partono), cosa rimane??? come fanno a comunicare se già non possono muoversi?
ma perchè ne parla sempre e solo Amira Hass di queste cose?

venerdì 1 giugno 2007

Al-Ama'ri Camp

Oggi sono andata con un'amica che faceva un workshop di musica all'Al-Ama'ri refugee Camp (campi per rifugiati) di Ramallah: un gruppo di bambini tra i 6 e i 12 anni con cui abbiamo suonato, cantato, giocato, fatto foto (vedersi nella macchina digitale era motivo d'orgoglio) per un paio d'ore senza praticamente poter comunicare se non a gesti e sorrisi... ma la cosa ha funzionato benissimo, non riuscivamo più ad andare via, mi tenevano per mano per poter fare il girotondo e volare in alto con il sorriso stampato sulla faccia.
Non posso descrivere a parole le sensazioni che ho vissuto ma sono state molto intense ... e neanche le condizioni di vita in questo campo, piccola città nella città, o le storie personali dei bambini, la maggior parte dei quali orfani ... aggiungerò qualche foto nella mia galleria prossimamente.

Per comprendere meglio la situazione dei campi rifugiati palestinesi (che sono in Palestina, Libano, Giordania e Siria, 59 campi per un totale di 4 milioni e 400mila rifugiati registrati) e che hanno una speciale Agenzia dell'ONU che si occupa solo di questi, la
UNRWA, United Nation Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East, fornendo servizi educativi, sociali, medici, di microcredito, potete leggere qua (in inglese).

mercoledì 30 maggio 2007

downtown

Ramallah: in pieno centro, militari israeliani invadono la città per catturare un militante palestinese e, dopo averlo ferito, sparando anche a civili, lo uccidono (un'esecuzione pubblica).
Ma’an’s correspondent reported that the Israeli undercover unit besieged a building on Rukab Street, in the centre of the West Bank city of Ramallah. The force shot an Al-Aqsa Brigades activist, ‘Omar Thahir Abdul Jalil, known as ‘Tiger’, to death.
As the undercover unit entered, Israeli military vehicles invaded Ramallah from several sides and besieged the area in which the undercover unit was operating. The Israeli forces also shot at Palestinian citizens, injuring four.
Palestinian minister of information and formal government spokesperson, Mustafa Barghouthi, denounced the Israeli operation in Ramallah.
He said, "The Israeli soldiers conducted a public execution in Ramallah of ‘Omar Thahir Abdul Jalil, after they injured him in the leg and he fell down. They riddled his head and body with bullets from close range." Barghouthi dubbed the operation a “cruel targeted killing.”
Barghouthi said, “The Israeli conduct in Ramallah reflects a further Israeli escalation and a new criminal act, which represents the real Israeli response to the Palestinian ceasefire efforts.”
(fonte Maan News)

Bologna: qui è la violenza quotidiana che emerge, ancora una volta in zona universitaria, praticamente in centro.
Due albanesi sono stati feriti a colpi di pistola (uno è in pericolo di vita) la scorsa notte nel centro storico di Bologna, mentre si trovavano a bordo di un'auto. Il più grave è un trentaduenne, mentre il connazionale, di 26 anni, è stato giudicato in 'codice 2', cioé in condizioni di media gravità, dagli operatori sanitari di Bologna soccorso; entrambi sono stati ricoverati all'ospedale Maggiore. In tutto i colpi esplosi sarebbero stati tre.
(fonte Ansa)

fatti molto diversi tra loro, certamente, ma comunque episodi di violenza che ci fanno sentire poco sicuri nelle nostre città, a Ramallah come a Bologna ...

PS: aggiungo ora un articolo (in English) di Sam Bahour pubblicato da Electronic Intifada con la cronaca di chi era presente al fatto di Ramallah ...

lunedì 28 maggio 2007

camera con vista

ho una nuova vicina di casa: si è costruita il nido e sta già covando, proprio nella finestra che si affaccia sulle scale condominiali. Quando passo da lì getto sempre un'occhiata, un sorriso, quasi potesse capirmi mentre mi guarda (o così a me sembra) con i suoi occhi attenti e vigili. Passo piano, in punta di piedi per non disturbarla, per non spaventarla, se è buio mi spiace accendere la luce e infastidirla. Perchè mai avrà fatto il nido in quel posto? forse ha saputo che in questo palazzo siamo solo donne e sente che nessuna di noi potrà farle del male, potrà mai cacciarla via? per solidarietà femminile ...

domenica 27 maggio 2007

a spasso per Nablus

La città vecchia di Nablus è un labirinto di strade su cui si affacciano palazzi antichi dagli angoli misterosi, negozi che vendono qualunque cosa, con un mercato vociante e profumato di spezie e dei mille colori della frutta e verdura, dove c'è la più buona knafe che io abbia mai mangiato (è una delle specialità di Nablus), i bambini giocano, gli anziani si riposano all'ombra mentre il sole inonda le strade. Pulsa di vitalità e vivacità, è talmente ricca di persone e cose che mi gira la testa andare per le stradine segnate dal tempo e dagli assedi vissuti dalla sua popolazione (la quantità di panni stesi che ho fotografato mi ha dato grandi soddisfazioni).

sabato 26 maggio 2007

un po' di mare ...

qualche ora al sole e al mare per rigenerarsi un po' dopo aver trascorso due intere settimane senza fermarsi (e anche stamani ho lavorato), lo so, andare al mare è un privilegio negato a quasi tutti i Palestinesi, ma oggi ho bisogno di fuggire un po' dalla quotidianità. Spiaggia vicino a Tel Aviv, l'unica lingua che sento parlare (urlare) è l'ebraico e l'effetto è per me molto strano, ogni mezzo metro c'è qualcuno che gioca a racchettoni e a fare una passeggiata si rischia la vista, cani, bambini, famiglie che mangiano, ragazzi con la musica, tutti ammassati uno accanto all'altro. il chiasso mi disturba, è un chiasso diverso da quello a cui sono abituata... poche ore e sono già satura, preferisco tornare nel mio mondo a Ramallah...

venerdì 25 maggio 2007

tha Palestinian Circus school

The Palestinian Circus School è un'associazione relativamente recente (ha meno di un anno) che, continuando l'opera di Shadi Zmorrod con bambini e giovani, li aiuta a comprendere se stessi e l'ambiente circostante attraverso tecniche teatrali e del circo.

The Palestinian Circus School wants to develop the creative potential of young people in Palestine, seeking to engage them, empowering them to challenge their perspective of themselves, to become positive actors in their society. Next to that the Palestinian Circus School wants to encourage the development of a new art form in Palestine, and nurture a new generation of artists. An art form that is dynamic, experimental, and aimed at challenging traditional perceptions of arts and artistic interaction. In last instance, we want the Palestinian Circus School to be an open space for creativity on all levels, enhancing a very strong level of participation of all people involved; students, trainers, volunteers and the community at large.