martedì 31 ottobre 2006

Nablus


una splendida giornata di sole, un giorno davvero bello per andare a Nablus ... ovviamente con macchinona UN e collega che guida tra strade con villaggi arabi di fronte a settlement israeliani, colline di olivi e roccia dorata: Nablus è una città vivissima, vivace, con due campus universitari meravigliosi dotati di attrezzature moderne e di servizi per gli studenti (altrochè ...).
ma anche una prigione da cui, soprattutto i giovani sotto i 30 anni, non possono neanche uscire: con controlli da parte degli israeliani, un check-in in mezzo praticamente al fango, non credo che la vita sia tanto semplice in questo modo....

lunedì 30 ottobre 2006

quiz night

come poter mancare a un appuntamento così importante per Ramallah?
ogni lunedì sera al Grand Park Hotel di Ramallah, da dieci anni a questa parte, c'è la serata dedicata al Quiz: una serie di team, formati al max da 6 persone, competono rispondendo a domande di varia natura (cultura generale, sport, logica, storia, letteratura, scienze....) con modalità diverse (risposta aperta, scelta multipla, corrispondenza, risoluzione di test logico-matematici...), ovviamente ci sono punteggi differenziati a secondo della domanda e un max di tempo concesso per rispondere.
I team hanno le stesse domande e si compete tutti insieme nello stesso momento.
Il mio team si chiamava نكشة مخ
Abbiamo raggiunto un punteggio pari a 25 (i vincitori, due squadre a parimerito, hanno fatto 30).
Divertente anche se ovviamente mi dovevano tradurre tutto! e la cosa non era sempre facile!

PS: c'è anche la foto... ma mi si vede di spalle... :)))

A Fable about Palestine

Let's start with a story. Imagine that Africa has become rich and powerful, and that Euroope has become poor, divided and without real independence. Imagine next that, tired of being repeatedly massacred, the Tutsis decide to found a national home elsewhere. Certain of their leaders designate Wallonia, in Belgium, as that new home. Other Africans, to solve what some call the "Tutsi problem", approve of the project. Thus a flood of Tutsis pack up, weapons and all, and begin to settle in that region, while proclaiming that the people already living there have to go somewhere else. With their wealth, their determination and their weapons, the Tutsis rapidly manage to take possession of the farms, forests and towns and chase away most of the natives, either by legal means or by intimidation. A large part of Wallonia becomes a new Tutsi State, which boasts of being particularly well governed and democratic. All of Africa looks on in admiration.

Iniziamo con una storia: Immaginate che l'Africa sia diventata ricca e potente, e che l'Europa sia diventata povera, divisa e senza una reale indipendenza. Dopodichè, immaginate che i Tutsi, stanchi di essere ripetutamente massacrati, decidano di stabilire la propria nazione da un'altra parte. Alcuni dei loro leader stabiliscono che la nuova casa sia la Vallonia, in Belgio. Altri africani, per risolvere quello che viene chiamato "la questione dei Tutsi", approvano questo progetto. Quindi un gruppo di Tutsi si prepara, armi e bagagli, e comincia a colonizzare la regione mentre annuncia che le persone che vivono già lì devono andarsene da un'altra parte. Con la loro ricchezza, la loro determinazione e le loro armi, i Tutsi riescono rapidamente a impossessarsi di poderi, foreste e città e a cacciare via la maggior parte dei locali, sia in modo legale che con l'intimidazione. La maggior parte della Vallonia diventa il nuovo Stato dei Tutsi, che si vanta di essere particolarmente ben governato e democratico. Tutta l'Africa lo ammira.

un interessante articolo di Jean Bricmont, A Fable about Palestine

domenica 29 ottobre 2006

ikea


l'ho fatto...
domenica... tempo bruttino... perchè non andare all'ikea di Netanya (Israele)?
che poi tanto vicina non è... ma una domenica senza fare nulla, non va... e così dopo aver raccolto gli ordini dei vari amici palestinesi (bello questo! voglio il tavolino Lack! la libreria Billy ci starà nella Punto? meglio nera o bianca? anche un po' di candele, e un vaso da fiori, e utensili da cucina...), si va all'ikea che ovviamente è uguale a tutte le ikea del mondo a parte il fatto che c'è una specie di check in all'entrata, che mancano un sacco di cose, e all'uscita non si può arrivare con il carrello carico zeppo di cose alla macchina, ma lo lasci lì, vai a recuperare la macchina, devi entrare da un altro parcheggio con la sbarra dove ti chiedono di vedere lo scontrino (lo scontrino? e dove cavolo sarà finito adesso lo scontrino?) ....
paranoici.

sabato 28 ottobre 2006

l'albero

Proprio come un albero che vive in mezzo agli alberi mi sento quando giro per il mondo cerco di far sì che il vento non mi butti giù e di affondar le mie radici nel profondo ... senza mai scordare cosa sono da dove vengo e pure dove voglio andare con le mie radici belle salde nel terreno io coi rami io mi posso allontanare perché c'ho bisogno della terra sotto i piedi dove dare fondamenta alla speranza proprio come un albero mi adatto un poco a tutto basta solo un po' di clima di accoglienza no no no alla violenza non rivendico nessuna appartenenza tranne quella al mondo degli esseri viventi col diritto di affondare le radici sogno un universo dove ogni differenza sia la base per poter essere amici ....

venerdì 27 ottobre 2006

barbecue


giornata densa di appuntamenti: all'università di Betlemme, dove incontro alcuni del team (btw, l'università sembra quasi finbta tanto è linda, pulita, perfetta e ordinata, piccolina ma ricca di avvenimenti... un gioiellino, almeno per come si presenta...), poi ritono a Ramallah, in giro a fare la spesa con gli amici, spesa di carne, verdure, bevande, pane.. perchè stasera si fa il barbecue in terrazza! e mi hanno festeggiato proprio bene, con una lauta cena e tanto di fiori, torta al ciccolato, regali, dolcetti vari, musica....
shukran!!!! :)))))

giovedì 26 ottobre 2006

Zan


gira e rigira si finisce spesso lì... sarà per la sua atmosfera, per la musica carina, per il servizio che hanno (ormai i ragazzi che ci lavorano mi salutano per strada), per le birre e il cibo (non male)... ormai mi ci sono affezionata anche io!

mercoledì 25 ottobre 2006

sciopero insegnanti diverso da altri scioperi?

Un articolo abbastanza duro di Salman Muhammad (Professor of Physics and Nuclear Science) sullo sciopero degli insegnanti nelle scuole: secondo l'autore, infatti, bisognerebbe trovare una soluzione perchè almeno lo sciopero degli insegnanti possa cessare per evitare pesanti ricadute sul futuro della Palestina e sull'educazione dei ragazzi (fonte: Maan News Agency, Striking teachers should be dealt with separately from other striking workers).

martedì 24 ottobre 2006

Ramallah by night


lucine ovunque, aria di festa, i locali che tornano alla normalità (quindi menu "classico" e quelli che li hanno alcolici), gente in giro (ovviamente in mezzo alla strada, il marciapiede non lo usa nessuno)....
bello....

lunedì 23 ottobre 2006

PS: ....

.... è finito il Ramadan, è Eid! 3 giorni di festa (beh, io devo lavorare....)

I'm here!


adesso c'è! Google Map ha finalmente aggiunto le immagini satellitari di Ramallah (fino a qualche mese fa non c'erano) e ci sono anche io (insomma, più o meno)!
per la precisione sono qua, adesso non saprei riconoscere al volo la casa in cui sto ma è bello vedere Ramallah dall'alto ...

PS: thanks zio Andrea for your suggestion ...

domenica 22 ottobre 2006

This will be the worst Eid of my life

While Gazans should be preparing for the Eid Al Fitr, the fight for survival has become all the more pressing. A 46 year old English teacher, Majed Rashid, said, “There is no taste for this Eid, it's a sad Eid.” Rashid continued to speak candidly. “This will be the worst Eid of my life because we are facing the worst humanitarian situation yet. There are no salaries due to the siege imposed on us by the American administration. If you have children then you know what I mean. I don’t have enough money to buy new clothes, candies, toys and Edeyyah [money given to children at Eid] for my four kids.” Speaking from Gaza, the school teacher added, “We are living a miserable life full of hardships and obstacles. This Eid will be blinded by darkness as we suffer the lack of electricity since the Israelis bombed the only power plant which provides electricity to 45 percent of Gaza Strip residents.”
Mentre gli abitanti di Gaza si preparano per l'Eid Al Fitr, la lotta per la sopravvivenza è diventata sempre più pressante. Un insegnante di inglese di 46 anni, Majed Rashid, ha detto "Questo Eid non ha sapore, è un triste Eid". Ha poi continuato "Questo sarà il peggior Eid della mia vita perchè stiamo affrontando la peggiore situazione umanitaria. Non ci sono stipendi a causa dell'assedio impostoci dall'amministrazione americana. Se avete dei figli sapete cosa voglio dire. Non ho abbastanza soldi per comprare ai miei quattro figli vestiti nuovi, caramelle, giochi e Edeyyah [i soldi che vengono dati a i bambini durante Eid] ". Parlando da Gaza, l'insegnante di scuola ha aggiunto "Stiamo vivendo una vita misera piena di difficoltà e ostacoli. Questo Eid sarà oscurato dal buio perchè stiamo patendo la mancanza di elericità da quando gli israeliani hanno bombardato l'unica centrale che fornisce elettricità al 45% dei residenti nella Striscia di Gaza".
(Fonte: PNN Independent News Agency or Mann News Agency, This will be the worst Eid of my life. If you have children, you know what I mean di Yousef Alhelou in Gaza).
Al di là di questo, con una situazione che a Gaza è sicuramente la peggiore rispetto al resto della Palestina, i palestinesi tirano fuori ogni risorsa possibile perchè questo Eid non sia così triste e tutti i bimbi possano avere dolciumi e regali e le strade sono piene di gente che pregusta la prossima festa della fine del digiuno del Ramadan (v. Despite blockade, Eid Al Fitr business is up as Palestinians utilize the last of the savings, Record sales in Gaza: After months of going without, this will be an Eid to celebrate)

sabato 21 ottobre 2006

Chinese Iftar

sembra quasi impossibile ma a Ramallah c'è un ristorante cinese. La cosa strana non è il ristorante in sè (di ristoranti cinesi il mondo è pieno, perchè non a Ramallah?) quanto il fatto che tale ristorante NON sia gestito da cinesi ma da palestinesi che ne gestiscono anche un altro (di fronte) con cucina messicana (dal suggestivo nome Pollo Loco) (quindi io e amici palestinesi abbiamo ipotizzato che i proprietari siano due fratelli uno dei quali ha vissuto per un certo periodo in Cina, l'altro in Messico).
Insomma, lo spirito imprenditoriale palestinese ha fatto sì che si potesse aprire il Chinese House Restaurant (da notare il patacchino con Arafat e Abbas): e in questo periodo di Ramadan, quando la gente esce per andare a mangiare praticamente solo all'ora dell'Iftar (alle 17), questo ristorante organizza un Iftar a buffet con un inizio di insalate palestinesi e piatti principali cinesi (riso alla cantonese, noodles, svariati tipi di carne con verdure saltate nella soia, o con funghi, etc).

this is Ramallah....

venerdì 20 ottobre 2006

beautification


non è meraviglioso? l'accademia per la beautification? lì per lì, quando l'ho visto, ho letto beatification e in una frazione di secondo ho pensato a un'iniziativa per la beatificazione di qualcuno (o per insegnare la santità, si sa mai....)
ma vuoi mettere quanto renda di più una "Accademia dell'abbellimento"?
devo segnarmi anche questa (dopo il parrucchiere di fiducia... ;)


nb: il termine beautification in inglese viene usato in ambito architettonico e ambientale e ha un altro significato (v.
Wikipedia), ma ho notato che all'estero viene usato anche nel senso di abbellire un viso o una persona esteriormente (ma a me fa parecchio ridere... )

giovedì 19 ottobre 2006

scuole

lo sciopero va avanti: questo significa che le scuole pubbliche sono ancora chiuse e che ci sono parecchi bambini che stanno a casa e non fanno niente.
NABLUS - Iyyad and Majdi, 11-year-old boys from Nablus, could be expected to envy their friends and neighbors whose government schools have been on strike since September 1. This is not the case. Iyyad attends a school run by the United Nations Relief and Works Agency (UNRWA), the UN agency responsible for education and health services for refugees, and Majdi attends a private church school. Perhaps they are not aware of the far-reaching consequences of more than half a million students losing two months of school, but they do know very well that their friends and neighbors are simply dying of boredom. Iyyad's 14-year-old sister Hind attends a high school that is on strike (UNRWA runs only elementary schools). So what does she do all day? "Nothing," she replies. "I watch television a bit, I read a bit and I practice karate a bit." ("She has a brown belt," her father says proudly). "Mostly I get bored," she continues, "and I help mother in the house."
Nablus: Iyyad and Majdi, un ragazzo di 11 anni di Nablus dovrebbe invidiare i suoi amici e vicini le cui scuole sono in sciopero dal primo settembre. Non è il suo caso. Iyyad frequenta una scuola dell'UNRWA -Agenzia delle Nazioni Unite per l’assistenza e il lavoro ai rifugiati palestinesi nel Medio Oriente- e Majdi frequenta un scuola privata gestita dalla chiesa. Forse non sono consapevoli delle conseguenze a lungo termine di più di mezzo milione di studenti che stanno perdendo due mesi di scuola, ma sanno molto bene che amici e vicini si stanno semplicemente annoiando a morte. Hind, la quattordicenne sorella di Iyyad, frequenta una scuola superiore in sciopero (UNRWA ha solo scuole elementari). Quindi, che cosa fa tutto il giorno? "Niente," risponde "guardo un po' la tv, leggo un po' e faccio karate ("E' cintura marrone" mi dice con orgoglio suo padre). "Soprattutto mi annoio" continua "e aiuto mia madre in casa".
(fonte: Amira Hass su Ha'aretz, We don't get no education, la traduzione -sorry!- è mia).

mercoledì 18 ottobre 2006

donne

sono scese in piazza per protestare "calling for national unity and rejecting both the internal fighting and the siege imposed on Palestinian people and government" (chiedendo l'unità nazionale e rifiutando sia le lotte interne sia l'assedio imposto ai palestinesi e al governo, trad. mia).
(fonte Maan News Agency, Women's societies march in Ramallah, demanding formation of national unity government and an end to in-fighting)

martedì 17 ottobre 2006

Diari di viaggio - Bologna e Tahar Ben Jelloun


mi è molto piaciuto il documentario su Bologna vista con gli occhi di Tahar Ben Jelloun (su Rai Edu 2, nell'ambito di La storia siamo noi): i portici, i colli, l'università, la periferia, l'accoglienza e l'intercultura, l'incontro con i bambini di una scuola, la cineteca, le 2 torri, Guccini, Eco, i giovani ...
“Ci sono città che sono solo città: luoghi in cui fermarsi e dormire. Ci sono città fondate sul caso e la necessità, e città immense e sfibranti, e città semplici e oneste ... Ci sono città che si donano come donne private d’amore. E città che aprono le proprie porte e finestre affinché il vento spazzi via la polvere. Ci sono città segrete che aprono le proprie vesti con delicatezza ... Bologna è una di quelle città in cui la bellezza non si annoia mai: è là, senza arroganza, senza rumore; ci guarda e noi abbassiamo gli occhi” (da un
articolo di presentazione del progetto di film-documentario “Diari di viaggio. Viaggiatori del nuovo millennio a Bologna e in Emilia-Romagna” firmato da Nene Grignaffini e Francesco Conversano e prodotto da Movie Movie).

lunedì 16 ottobre 2006

in casa

oggi sono andata a casa di Omayya e della sua famiglia (grazie al fratello di suo marito Mustafa e alla sua famiglia), l'insegnante da cui ero già andata un po' di tempo fa: un bel gruppo di adulti e bambini, carichi di dolcetti, regalini, ovetti kinder, patatine per andare a fare bisboccia nel dopo Iftar.
Eravamo tutti visibilmente emozionati, mi hanno rimpinzato di tutto, the, frutta, dolci, patatine, sprite, biscotti, fatto foto, video (con la digitale nuova di Mustafa), giocato con le sorpresine degli ovetti, visto foto della famiglia di Omayya (che vorrebbe che andassi a conoscere ma non stanno a Ramallah), cercato di comunicare tra parole in inglese, italiano, arabo e molti sguardi.
Omayya è sempre la stessa ma mi è sembrata un po' giù: ha voglia di andare a lavorare, di fare esercizio (è insegnante di educazione fisica) e di non fare solo la mamma e la casalinga. Aveva il viso un po' spento anche se mi ha sorriso tutto il tempo e mi ha chiesto scusa per essere "più brutta"....
uffi ....

domenica 15 ottobre 2006

Wishah Popular Dance troupe


Spettacolo al Ramallah Cultural Palace del Wishah Popular Dance troupe, un gruppo di danza che lavora sul recupero delle danze popolari arabe e palestinesi inserendole però in contesti narrativi (per cui lo spettacolo non è solo danza ma anche storia... purtroppo per me, non capendo l'arabo, era alqanto difficile seguirne la trama!)
bello, carico, musiche e coreografie valide, vestiti deliziosi...

sabato 14 ottobre 2006

dalla finestra


mi sembrava di essere dentro un presepe, con la pastorella davanti alla finestra della sala da pranzo che portava in giro le sue capre...